Famiglie in povertà cresciute del +30% Si tratta di cittadini per lo più veronesi che erano sconosciuti ai Servizi Sociali

Il Covid ha generato un aumento del 30 per cento delle famiglie in stato di povertà. Persone e nuclei familiari, per lo più veronesi, prima sconosciuti ai Servizi sociali del Comune, messi in grave difficoltà dall’’emergenza sanitaria e dal suo prolungarsi, che si aggiungono ai 6500 già seguiti dai Servizi sociali del Comune.
Cittadini per lo più italiani, che prima vivevano del loro lavoro e di attività duramente colpite dalla crisi, in particolare stagionali dei settori turismo e spettacolo, titolari di piccole imprese e attività di ristorazione, lavoratori in difficoltà per i ritardi dell’erogazione della cassa integrazione o di altre forme di indennità. Si rivolgono al Comune per sostegni per pagare l’affitto, le utenze, per fare la spesa, per i beni di prima necessità, per le spese sanitarie straordinarie.
E’ questa la fotografia che emerge dai diversi tracciati dal Servizio di Orientamento al Lavoro e dai Servizi sociali.
Una condizione di disagio a cui il Comune ha fatto subito fronte mettendo in campo tutte le risorse e gli strumenti a disposizione, attraverso una struttura, quella dei Servizi sociali del Comune, capace non solo di dare risposte immediate alle nuove richieste di aiuto, ma anche di intercettare nuove opportunità di finanziamento, progettarle ed attuarle.
Ecco l’elenco delle nuove azioni realizzate dal 2020.
Le azioni di sostegno sono state illustrate oggi nel punto stampa in streaming dal sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore ai Servizi sociali Daniela Maellare.

nuovi servizi

– integrato il contributo ministeriale dei Buoni Spesa del primo lockdown con fondi comunali con 300 mila euro per far fronte a tutte le domande;
-attivato il Progetto “Lo so che non sono solo” per l’ascolto telefonico degli anziani ultra 80enni che vivono soli;
-servizio antiviolenza del Comune – Centro Petra – si sono riorganizzati per rispondere più efficacemente alle richiesta di aiuto delle donne maltrattate anche in una situazione di riduzione degli accessi fisici agli uffici.
-avviato progetto con le Dirigenze scolastiche per adeguare i bambini e ragazzi in difficoltà nella didattica a distanza;
-aumentati i pasti a domicilio per anziani soli e anche a persone in quarantena sanitaria.

buoni spesa

Nella prima fase della pandemia sono stati erogati Buoni spesa a 3100 famiglie per un totale di n. 8597 persone. Si è appena concluso un nuovobando per l’erogazione dei Buoni Spesa a cui hanno fatto domanda circa 2200 famiglie, sostegni questi erogati con fondi ministeriali.
Fondo Sociale Affitti FSA:sono state ammesse al beneficio 1700 famiglie che otterranno il bonus pari a uno o più affitti mensili;
per il Bonus Famiglie fragili/monoparentali e il Bonus prenatale sono state accolte più di 1000 domande. Questi due bonus sono erogati con fondi regionali.

segretariato

Il Comune di Verona è impegnato come Ente capofila per la gestione di queste risorse per tutto l’Ambito dei Distretti 1 e 2 dell’ULSS 9 Scaligera. Nel 2020 il Comune è stato beneficiario del contributo derivante dalla “Quota Servizi Fondo Povertà” di 1. 452.790 di euro, destinato a mettere in campo operatori, servizi ed interventi per l”inclusione sociale dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Questi fondi, che saranno rinnovati per l’anno corrente e per il prossimo 2022, hanno permesso inoltre di avviare un nuovo servizio di Segretariato Sociale nei Centri Sociali Territoriali .

cittadinanza

Le famiglie del Comune di Verona che al 20 ottobre 2020 beneficiavano del Reddito di Cittadinanza erano 2017, di cui 1025 in carico ai Servizi Sociali comunali e 812 seguite dal Centro per l’Impiego (CPI). Si stimano altre mille persone come beneficiarie della Pensione di Cittadinanza.
Ulteriori risorse provenienti dal Fondo Sociale Europeo (2014-2020), relative al Programma Operativo Nazionale (PO), euro 420.326 per il 2021 e 2022,sono state utilizzate per rinforzare ulteriormente i Servizi Sociali per aiutare le persone in stato di povertà/disagio sociale mettendo a disposizione le seguenti risorse: 2 educatori professionali per favorire le azioni di aiuto di persone adulte ma anche di famiglie con minori.