A «Il Settembre dell’Accademia» a Verona – XXXIV festival internazionale di musica si susseguono le presenze di prestigio, che potrebbero essere, singolarmente prese, le punte di diamante di qualunque rassegna musicale di primo piano nel mondo: il 24 settembre è la volta della Budapest Festival Orchestra che eseguirà sotto la bacchetta del suo fondatore Iván Fischer musiche di Johann Sebastian Bach la Suite per orchestra n. 4 in re maggiore BWV 1069 di Ludwig van Beethoven, con la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92, e dello stesso Fischer, solido compositore oltre che direttore: la Dance Suite (Violinkonzert). Di assoluto rilievo la partecipazione di Guy Braunstein al violino, miscela unica di virtuosismo, moderazione e creatività, capace come pochi altri di affascinare e sfidare il pubblico con interpretazioni sofisticate e la voglia di sorprendere e reinventare. Nel 2000 Braunstein, che è anche direttore e compositore, è diventato il più giovane violinista a ricoprire la posizione di Concertmaster dei Berliner Philharmoniker contribuendo a plasmare l’orchestra per quasi 15 anni. D’altra parte i protagonisti di questa straordinaria serata offerta dall’Accademia Filarmonica di Verona nel cartellone messo a punto dal suo presidente Luigi Tuppini, vanno davvero annoverati nel sancta sanctorum della scena musicale internazionale. La Budapest Festival Orchestra in poco più di trent’anni da quando è nata su iniziativa del Maestro Fischer (1983), uno dei grandi sapienti della musica, direttore ma anche pensatore ed educatore è diventata il più giovane ensemble a entrare nella top ten delle orchestre sinfoniche del mondo, premiata da Gramophone, il prestigioso periodico musicale britannico, per ben tre volte: dalla giuria professionale per le migliori registrazioni ma anche dal pubblico, che nel 2022 l’ha nominata «Orchestra dell’anno». Successi discografici, acclamate tournée e una fama legata anche a tanti concerti innovativi: dai Cocoa Concerts in favore dei bambini affetti da autismo, ai Surprise Concerts (apprezzati anche ai London Proms), alle maratone musicali di un’intera giornata,e così via. Per parte sua Iván Fischer che ha studiato pianoforte, violino e violoncello oltre che direzione d’orchestra, assistente per due anni del mitico Nikolaus Harnoncourt e vincitore, a inizio della sua carriera, del concorso per direttori della Rupert Foundation a Londra ha un curriculum straordinario al pari della sua personalità artistica, che lo spinge costantemente a nuove sfide tra tradizione e innovazione. Ha fondato diversi festival, la Iván Fischer Opera Company e l’Hungarian Mahler Society, ed è patrocinatore della British Kodály Academy; nel 2013 è stato nominato membro onorario della Royal Academy of Music di Londra. Ospite di alcune delle principali orchestre del mondo è stato Direttore Principale della National Symphony Orchestra di Washington, dell’Opéra National de Lyon e della Konzerthausorchester di Berlino che lo ha nominato ‘Conductor Laureate’ e nel luglio 2024 è stato nominato Direttore Musicale della European Union Youth Orchestra. Tra le tante onorificenze e premi, il Presidente della Repubblica di Ungheria gli ha conferito la Medaglia d’Oro, mentre il governo francese l’ha nominato Chevalier des Arts et des Lettres.
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