Flagello della cimice asiatica, i danni ammontano a 80 milioni Consegnato un documento al prefetto. Agricoltori disperati

A Verona si stimano 80 milioni di euro di danni a causa della cimice asiatica. Sono le cifre contenute nel documento consegnato al prefetto di Verona, Donato Giovanni Cafagna. dai rappresentanti di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Agri Veneto, che, in concomitanza con gli agricoltori emiliani e friulani, hanno voluto manifestare il grave problema della cimice asiatica che sta mettendo in pericolo la frutticoltura del Veneto e del Paese. Il prefetto ha fatto molte domande per capire la gravità del fenomeno: ha chiesto da quanto tempo c’è la cimice sul territorio, l’entità dei danni per la frutticoltura e le altre colture, e quali sono gli strumenti messi in campo per la difesa degli agricoltori. Il presidente di Confagricoltura Verona, Paolo Ferrarese e il vicedirettore Dino Boni; il presidente di Cia Veneto, Gian­michele Passarini e di Agri Veneto, Renzo Aldegheri, hanno spiegato che i danni principali sono a carico dei frutteti e dei vivai e che il danno riguarda dal 40% al 100% della produzione. “Dal 2012 i danni economici sono in costante aumento, dovuti sia alla rapida espansione della cimice asiatica, sia alla mancanza di una strategia di azione nazionale e regionale per contrastarne la diffusione e salvaguardare le colture”, hanno sottolineato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “Purtroppo il caso della cimice asiatica è solo l’esempio più recente di parassiti alieni che, a causa della mancanza di un pronto intervento e di una rapida linea di azione con programmi e piani sia a livello legislativo che pratico, devastano intere colture continuando a produrre danni economici, dove una perdita di tempo nella repentina risposta al problema si traduce in una perdita economica delle aziende prima e dei fondi pubblici poi”. Il documento consegnato al prefetto contiene anche i dati estratti dal report annuale di Veneto Agricoltura sull’andamento del settore agroalimentare veneto nel 2018, nel quale si stima un danno per le principali colture colpite (melo, pero, pesco e nettarine, actinidia) superiore al 40% per un importo stimato superiore a 80 milioni di euro. La protesta non si ferma. Martedì 17 settembre alle 18, a Badia Polesine (Rovigo), centinaia di agricoltori di Con­fa­gricoltura provenienti da tutto il Veneto manifesteranno davanti al teatro Balzan, insieme ai dirigenti nazionali e regionali di Confagricoltura. Hanno confermato la loro presenza Giuseppe Pan, assessore regionale all’agricoltura; Cristiano Corazzari, assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza; Sergio Berlato, presidente della III commissione regionale; Gra­ziano Azzalin, vicepresidente della III commissione regionale; i deputati Antonietta Giacometti, vicesindaco di Badia Polesine e Roberto Caon, componente della commissione Agricoltura della Camera; i senatori Roberta Toffanin, membro della commissione parlamentare per le questioni regionali e Gianpaolo Vallardi, presidente della commissione Agricoltura e produzione agroalimentare.