“Foiba Rossa” storia di un’italiana Giorgetti: “E’ stato un onore aver presentato qui in Consiglio Regionale questo libro che ha segnato tragici eventi come l’assassinio di Norma Cosetto”

E’ stato presentato a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro a fumetti “Foiba Rossa – Norma Cossetto, storia di un’italiana”, di Emanuele Merlino e Beniamino Del­vecchio, un volume che racconta la tragica storia di Norma Cossetto, giovane istr­iana, laureanda all’Università di Padova che nel 1943 venne violentata da 17 partigiani titini e poi gettata nei pressi della foiba di Villa Surani per la sola colpa di essere italiana. Tutto questo mentre stava preparando una tesi di laurea intitolata ‘Istria Rossa’, in riferimento ai giacimenti di bauxite in Istria. Il promotore dell’evento a Palazzo Ferro Fini, il vicepresidente del Consiglio Massimo Giorgetti, che ha portato i saluti istituzionali dichiara: “Le vicende storiche narrate in questo splendido libro e arricchite dalla creatività di Beniamino Delvecchio storico disegnatore di Diabolik, hanno interessato territori che sono veneti da più di mille anni, a cui siamo profondamente legati e accumunati dalla stessa identità. Trovo, quindi, doveroso aver presentato il libro qui a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, che è la casa di tutti i veneti. “Vogliamo che – prosegue Massimo Gio­rgetti – quei tragici avvenimenti, come l’assassinio di Norma Cossetto che hanno tinto di rosso le nostre terre venete, diventino storia condivisa e non storia negata come invece successo a Padova, dove in questi giorni sono arrivate solo polemiche e minacce volte a minare sia la realtà dei fatti che la veridicità di quanto scritto in questo libro. La presentazione del fumetto in Consiglio Regionale del Veneto dà valore sia al sacrificio di Nor­ma Cossetto e alle altre vittime sia ai tantissimi esuli e rico­nosce loro, se ancora ce ne fosse bisogno, piena legittimità istitu­zionale.” “Ringrazio quindi – conclude il vice Presidente – le persone intervenute oggi ma, in particolare, il vicep­residente Bruno Pigozzo il quale, pur facendo parte della minoranza, ha voluto rimarcare con la propria presenza la celebrazione di una memoria collettiva, di un popolo, di una nazione intera.