Inutile girarci attorno: ha commesso una bravata. Andrea Gresele, difensore 18 enne della Primavera dell’Hellas, l’altra notte si è arrampicato per gioco su un vagone fermo all’altezza di Porto San Pancrazio, ha toccato accidentalmente un cavo dell’alta tensione ed è finito a terra, un volo di 4 metri che gli è costato un edema celebrale. Il ragazzo è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Borgo Trento. Nella caduta ha riportato anche la frattura di una vertebra. Andrea, assieme ad amici tra cui pare alcuni compagni di squadra, aveva affittato un appartamento per il fine settimana. Un ritrovo chiaramente illegale. La casa si trova in via Galilei. Il ragazzo, a un certo punto, è salito su una sedia, ha scavalcato la recinzione che divide il giardinetto dai binari, e per l’appunto è montato sul tetto di un treno. Pochi secondi ed è rimasto folgorato. I soccorsi sono stati tempestivi ma le sue condizioni sono parse da subito molto gravi.
ORE DI ANGOSCIA
L’intervento chirurgico è perfettamente riuscito. Sono ore delicatissime e facciamo tutti il tifo per lui. Qualcuno, sui social, ha perso l’occasione di rimanere in silenzio e gli sta puntando il dito contro: «Com’è possibile che un calciatore si permetta cose simili!», eccetera. Noi ci limitiamo a riportare i fatti. Siamo di fronte alla vita di un ragazzo di 18 anni, e non facciamo differenza tra la giovane promessa di una squadra di serie A e l’adolescente che frequenta la quinta superiore al liceo sportivo Seghetti.
POLEMICHE INUTILI
Ha sbagliato, ma merita tutto l’affetto possibile. L’Hellas Verona, sui propri profili social, ha pubblicato un messaggio: «Siamo vicini a te, ai tuoi cari e a chi, come noi, ti vuole bene. Forza Andrea!». Ci associamo. Coraggio giovane campione!
