Forza Zaia! Mai come oggi serve compattezza

Siamo in piena emergenza ma i leoni da tastiera non perdono occasione per attaccarlo. Si può non essere leghisti ma si deve usare il cervello e remare dalla stessa parte.

Tutti tuttologi col web, canta Gabbani. E sul web, mai come al tempo del Coronavirus, pardon, “vairus” – che Di Maio conosce le lingue – tutti sanno tutto. La platea dei Soloni dell’internet è vasta: ci sono gli scienziati del “l’ho visto sul telefono”, i virologi con la laurea del condominio, gli esperti di comunicazione che Herbert Marshall McLuhan (vadano a controllare su Wikipedia chi è) gli fa un baffo.

Il “doge” insultato perchè sconsiglia di andare nei locali a bere lo spritz.
Sono gli stessi che gli davano del razzista quando voleva la quarantena per gli studenti di ritorno dalla Cina.
Ora sono state chiuse tutte le scuole. Qualcuno lo accusa anche di aver indebolito i nostri ospedali.

Ma visto che alle diagnosi e alle analisi sociolinguistiche bisogna alternare anche un po’ di odio politico gettato a casaccio, ecco che i leoni da tastiera hanno deciso di mettere nel mirino Zaia, governatore del Veneto da dieci anni (e da allora in testa a ogni classifica di gradimento) e a capo di una delle Regioni più virtuose non d’Italia ma d’Europa, lo dicono i dati.

ALLUVIONI E FRANE
Zaia, quello che negli ultimi due lustri grazie allo straordinario lavoro della Protezione Civile, del sistema sanitario e più in generale dell’intera macchina del Veneto, è riuscito a fronteggiare con efficienza alluvioni, frane, mareggiate, è stato massacrato per l’uscita sui cinesi che mangiano i topi vivi, e chissenefrega se ha subito riconosciuto l’errore e chiesto scusa motivando lo scivolone (perché tale è stato) con lo stress e la stanchezza accumulati in questi giorni infernali. Immaginiamo che gli eroi del www. non sarebbero mai incappati nella topica. Prima ancora, quando il contagio qui non c’era (almeno ufficialmente), il “doge” era stato dipinto dal governo e dai perdigiorno internauti come un bifolco razzista perché voleva interdire l’accesso a scuola per due settimane ai ragazzi (di qualsiasi nazionalità) appena rientrati dalla Cina, e peccato che poche settimane dopo l’esecutivo abbia disposto la chiusura di tutte le classi d’Italia.

SPRITZ E PATATINE
Qualcuno in queste ore ha perfino l’ardire di accusare Zaia di aver indebolito i nostri ospedali, e pazienza se da ogni parte del Paese, specialmente dal Sud, si riversano nei nostri nosocomi per non crepare. Certe menti impegnate adesso stanno insultando il leghista perché ha detto che in un periodo complicato come questo sarebbe meglio non bere lo spritz al bar, che chi vuole può ovviamente farlo ma potrebbe mettere a repentaglio la salute altrui. Apriti cielo! Forse, in una fase in cui questo malandato Paese ha adottato provvedimenti sconosciuti perfino in tempo di guerra (esagerati o meno che siano), il governatore della seconda regione più contagiata d’Italia avrebbe dovuto dire «Ammassatevi al bancone, starnutite sulle patatine e fate il gioco della bottiglia?».

di Alesandro Gonzato