“Fratelli di Tosi”. Flavio punta ad aiutare Giorgia Meloni. Il piano regionali-amministrative L’ex sindaco vuole spaccare l’asse tra leghisti lombardi e veneti per avere un’occasione di riprendersi il vecchio posto a Palazzo Barbieri. Per farlo ha bisogno dei seguaci della Meloni, i quali vogliono imporsi a Venezia, rafforzare Zaia e togliere peso a Salvini

Tosi e Fratelli d’Italia fanno fron­te comune contro Salvini? Pare di sì. L’obiettivo è quello di raf­forzare ulteriormente Zaia e met­terlo ancor più in competizione con il leader leghista, anche se il governatore ha ribadito più volte di non voler sentir parlare di riva­lità né di aspirazioni romane. To­si e gli ex An hanno tutto l’in­te­res­se a creare un asse, per quan­to nell’ombra. Ovviamente i diretti interessati negano. E però le ragioni di questa operazione sarebbero più che solide. L’ex sindaco, tra due anni o prima – come va dicendo da tempo ai fedelissimi – punta a riprendersi Palazzo Barbieri, dove le carte continua a darle Lorenzo Fon­tana, quindi Salvini. Tosi, se il centrodestra si presentasse com­patto, non avrebbe speranze di essere eletto per la terza volta: lo storico delle elezioni ammini­strative di Verona parla chiaro. L’ex sindaco può tentare (e sperare) solo una strada: quella della spaccatura tra i leghisti salviniani e veneti, per portare quest’ultimi a fare pressioni su Zaia. Il quale, forse tardiva­men­te, ha ricevuto parole di stima da Tosi. Dovesse rientrare la frat­tura, ecco che il nemico di ieri (e un po’ anche di oggi) potrebbe diventare strategico per sra­dicare l’egemonia salviniana.
Le regionali sono alle porte e Fra­telli d’Italia, in continua a­scesa, punta in alto, di sicuro a un paio di assessorati. Pare pro­babile che anche in Veneto raggiungerà percentuali lusin­ghiere. Tosi, per quanto non possa più contare sul bacino elettorale di un tempo – e infatti non presenterà una sua lista per Venezia – starebbe lavorando sottotraccia per portare voti alla Meloni. Con alcuni Fratelli d’Ita­lia è guerra aperta, più per ran­cori personali che politici. Con altri però i rapporti sono de­cisamente buoni. Le elezioni po­litiche, salvo clamorosi scenari al momento non ipotizzabili, non si svolgeranno prima del 2022, data in cui si rinnoverà anche l’as­semblea di Palazzo Barbieri. A quel punto la Meloni potrebbe essere talmente forte da con­tendere la leadership del cent­rodestra a Salvini. E Tosi po­trebbe approfittarne. D’altron­de, riavvolgendo il nastro a prima che l’ex sindaco rompesse con la Lega, tra lui e la Meloni sem­brava che potesse nascere un ticket di destra: Flavio al Nord e Giorgia al centro-sud. C’erano state riunioni. Era più che un’ipotesi. Ma l’intesa allora nau­fragò.