Bordate di repliche dopo le dichiarazioni che l’epidemiologo Franco Berrino ha sferrato al vino veneto e in particolare al Prosecco e al Valpolicella. Il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini, interviene sull’attacco ritenuto ingiusto e irresponsabile. «Le dichiarazioni del Dottor Berrino a Uno Mattina Estate – ha detto Vantini – sono state, a dir poco, inaccettabili. Affermare che il nostro vino Valpolicella proviene da un territorio altamente inquinato da pesticidi è un’accusa grave e priva di fondamento, che danneggia l’immagine di un’intera comunità di agricoltori che, ogni giorno, lavora con passione e dedizione per produrre un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. Queste parole – ha aggiunto – non sono solo un attacco al nostro vino, ma a un intero sistema che si regge su un impegno costante verso la qualità e la sostenibilità. I nostri produttori fanno sforzi enormi per evitare l’uso di prodotti fitosanitari. Non solo perché sono i primi a non volerli respirare, ma anche perché sono costosi e un loro abuso sarebbe semplicemente controproducente. Il nostro settore vitivinicolo è un pilastro della nostra economia. L’agricoltura in questa regione non è solo un lavoro, ma un pezzo della nostra identità, della nostra storia e del nostro futuro. I nostri agricoltori stanno investendo in tecnologia e innovazione per garantire non solo la qualità organolettica dei nostri vini, ma anche la sicurezza e la salubrità dei prodotti». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza. «Si sta-dice-continuando la campagna denigratoria contro il vino, tra l’health warning europeo e le opinioni di una piccola ma rumorosa parte dei medici star. Il vino invece, se bevuto in modiche quantità, non fa assolutamente male e anzi rientra nella dieta mediterranea; ma le parole di Berrino sono ancora più gravi perché vanno a infangare pesantemente i territori della Valpolicella e del Prosecco, che invece è riconosciuto come eccellenza vitivinicola internazionale. Pensiamo al valore aggiunto dei nostri viticoltori che in questi anni hanno investito in tecnologia e innovazione per garantire qualità». Bozza invita la Regione Veneto a «fare tutto ciò che è in suo potere per tutelare l’immagine della nostra Valpolicella e del Prosecco nelle sedi opportune». Contro Berrino si è scagliato anche il consigliere regionale Stefano Valdegamberi. «A forza di attaccare le nostre produzioni agricole, come il Prosecco e la Valpolicella, – ha detto Valdegamberi – finiamo col promuovere l’importazione di prodotti da Paesi dove si usano pesticidi vietati da anni in Europa. È un paradosso che mette davvero a rischio la salute dei cittadini». Valdegamberi va anche più in là e difende l’agricoltura italiana, tra le più controllate e sostenibili al mondo, e denuncia l’incoerenza delle politiche europee che penalizzano i produttori locali, ma consentono l’ingresso di merci da Paesi extra-UE con standard sanitari e ambientali inferiori. «Chi accusa i nostri agricoltori senza basi scientifiche, fa un favore agli interessi esteri e danneggia il Made in Italy.» «Serve coerenza – conclude – o difendiamo davvero la salute e l’ambiente, oppure smettiamo di raccontare che l’Italia può vivere di qualità se non la sappiamo proteggere.»