Ghibellin fuggiasco? «Un salta fila». Per Tosi e Fratelli d’Italia gli assegnatari scelti dalle associazioni bypassano i regolari bandi

«Le regole a volte non valgono per tutti e il caso degli abusivi dall’edificio noto come Ghibellin Fuggiasco, recentemente chiuso, ne è un esempio». A dirlo l’onorevole Flavio Tosi (Fi-Ppe) che interviene con decisione sulle recenti dichiarazioni espresse dall’Amministrazione comunale in merito alla gestione degli occupanti illegalmente lo spazio privato in zona Porta Vescovo. «Per loro, giustamente allontanati dallo stabile, si è rapidamente trovata una soluzione abitativa, bypassando qualsiasi forma di graduatoria vigente. Infatti, 29 dei 38 abusivi, sono stati sistemati in appartamenti popolari di Agec attraverso associazioni e cooperative, come comunicato ieri dallo stesso Comune di Verona. Tali persone sottolinea l’on. Flavio Tosi sono state quindi ritenute inspiegabilmente più meritevoli di un celere aiuto, rispetto ai tanti cittadini e cittadine residenti, italiani e stranieri, che da anni attendono una sistemazione partecipando a regolari bandi. Sarà anche vero che pagano un contributo per l’affitto, ma questo chiunque vada in case popolari lo fa e non ci va certo gratis. È chiaro quindi che, quando l’assessore alle Politiche sociali e abitative Luisa Ceni dichiara che con l’operazione messa in campo non siano state tolte case ai veronesi, cerca di smentire un’assoluta verità. I latini dicevano: ‘Excusatio non petita, accusatio manifesta’. Un motto che ben si addice alle affermazioni dell’assessore, le cui scuse non richieste definiscono la verità dei fatti, che in questo caso è la scelta precisa di avvantaggiare chi trasgredisce alle regole creando disagio sociale e insicurezza, rispetto a chi queste stesse regole le segue con sacrificio. Per occupanti illegali di un immobile è stata saltata qualsiasi graduatoria, data casa a chi non ne avrebbe avuto diritto, togliendo reali possibilità a chi fosse invece in possesso dei requisiti necessari all’assegnazione. La questione poi che le case impiegate per ospitarli non fossero disponibili in quanto immobili inutilizzati, che Agec non sarebbe stata in grado di ristrutturare, sembra un alibi non sostenibile; perché se altri ci sono riusciti, vuol dire che avrebbe potuto farcela anche Agec. È veramente irragionevole come motivazione. Il punto è che questa Amministrazione ha addirittura modificato il regolamento interno di Agec per l’assegnazione degli immobili per arrivare a questo. Prima non sarebbe stato consentito con le precedenti Amministrazioni di Centro-destra, invece adesso è prevista la possibilità di poter aggirare la norma generale, che prevede dei bandi e delle graduatorie, ed usare la scorciatoia delle associazioni per dare gli appartamenti pubblici, anziché a chi ne abbia diritto, a chi lo ritenga arbitrariamente l’Amministrazione». Sulla questione interviene anche il Coordinatore Cittadino di Fratelli d’Italia Verona Luca Mascanzoni. «Avevamo chiesto dice -chiarimenti all’Amministrazione comunale in merito all’approvazione, da parte della Giunta, della concessione di 5 unità immobiliari a cooperative sociali. La risposta arrivata tramite comunicato stampa del Comune conferma che il progetto è frutto della collaborazione tra Comune, associazione Paratodos, AGEC, Casa degli Immigrati e cooperativa Milonga. Secondo noi, si tratta a tutti gli effetti di un’operazione ‘salta la fila’, riservata a pochi soggetti privilegiati e in palese contrasto con i criteri di equità e trasparenza che dovrebbero guidare l’assegnazione degli alloggi pubblici». Mascanzoni ritiene grave anche «il ruolo di AGEC, che pur dichiarando di non avere fondi per ristrutturare gli immobili, rinuncia per ben 9 anni alla differenza tra il canone agevolato di 100€ previsto dall’accordo e quello a canone convenzionato».