Giorgia Meloni in difesa di Vinitaly. In Fiera tutto il Governo: si poteva fare un consiglio dei ministri Un messaggio chiaro della premier per la tutela di una filiera che vale oltre 30 miliardi

Si poteva fare un Consiglio dei ministri questa mattina in Fiera. Con l’arrivo della premier Giorgia Meloni c’erano tutti: dal ministro della Salute Schillaci a quella del Turismo Santanché al ministro della Cultura Sangiuliano a quello del made in Italy Urso e poi Casellati e via di questo passo. Parola d’ordine, difendere l’italianità dell’agroalimentare. “È nostro interesse e dovere sostenere questo mondo e l’impegno del Governo è anche a favore dei giovani e del ricambio generazionale» ha detto infatti il presidente del Consiglio. “Il vino rappresenta una filiera fondamentale della nostra economia e cultura, che vale oltre 30 miliardi di euro, impiega più di 870mila addetti ed è primo nella bilancia commerciale del nostro Made in Italy”. Vino significa non solo export e Pil ma anche e soprattutto turismo, cultura, tradizione. E se come dice il presidente Luca Zaia nell’intervista alla Cronaca di Verona vogliamo difendere la tradizione, allora il messaggio del Governo della sovranità alimentare e del made in Italy andrebbe calato a livello locale e mandato a memoria per difendere il patrimonio di Vinitaly, rafforzarlo e non farlo uscire da Verona e dal Veneto.