Giornali e tv a Nordest, si prepara la rivoluzione La cordata di industriali guidata da Enrico Marchi con Banca Finint ha presentato l’offerta. Da settembre cambio di proprietà

ENRICO MARCHI

Il mondo editoriale del Nordest si prepara alla rivoluzione. Un terremoto di primavera che potrebbe arrivare dal Friuli alle porte della Lombardia dopo che la cordata di industriali guidata da Enrico Marchi, patron della banca Finint (e già questo significa tanta liquidità al servizio delle imprese) e presidente di Save (aeroporti) ha presentato ufficialmente la trattativa con il Gruppo Gedi per l’acquisto di sei giornali più un polo televisivo: Nordest: Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, Nuova Venezia, Corriere delle Alpi di Belluno, Il Piccolo di Trieste, Messaggero Veneto di Udine, e Nordest Economia. Nella cordata c’è pure Videomedia con TVA Vicenza e TeleChiara, emittente quest’ultima di rilevanza sovraregionale.
Un risiko che va analizzato con calma, pezzo per pezzo perché avrà ricadute anche su Verona.
In primo luogo, tutto lascia prevedere che la primavera coinciderà con l’espansione dell’impero di Enrico Marchi: all’operazione editoriale che avrà bisogno di sei mesi per essere perfezionata si accompagnerà il rafforzamento del
polo aeroportuale del Nordest: nella prossima assemblea dell’aeroporto Catullo quando sarà lanciato il nuovo aumento di capitale per lo scalo veronese, Marchi con Save che ha già la maggioranza relativa, passerà quasi sicuramente in maggioranza assoluta, superando il 50% grazie ad accordi con Fondazione Cariverona e con la Camera di commercio. Il presidente resterà veronese, forse non più Paolo Arena ma probabilmente Giuseppe Riello.
Ma in queste settimane Marchi si sta dedicando soprattutto all’avventura editoriale che lo vedrà diventare il deus ex machina dell’informazione del Nordest, il che potrebbe convincerlo a puntare verso importanti cariche nel mondo associativo industriale e non certo in politica, terreno per lui impervio per la (nota) scarsa empatia che predilige la concretezza ai comizi.
La sua Banca Finint in veste di sottoscrittore diretto, ha presentato un’offerta a Gedi per conto della newco di cui fanno parte Alessandro Banzato (Acciaierie Venete), Enrico Carraro (Gruppo Carraro), Federico De Stefani (Sit Group), le famiglie Nalini (Gruppo Carel) e Zanatta (Tecnica Group), Videomedia (società attiva nel campo televisivo con TvA e TeleChiara).
In una nota dei Comitati di redazione dei giornali interessati in Veneto e Friuli, si chiede “un piano industriale ed editoriale solido’’ e fino a fine giugno, è stato spiegato ai Comitati di redazione, “Gedi e la cordata di imprenditori coordinata da Banca Finint condurranno approfondimenti preliminari all’entrata nel vivo di una trattativa vera e propria, la cui conclusione non avverrà prima dell’autunno, qualora la due diligence in corso abbia esito positivo’’.
Da quanto risulta alla Cronaca di Verona, il lavoro tecnico di due diligence svolto da analisti di bilanci, tributaristi e commercialisti finirà a fine maggio, poi seguirà la firma del pre-accordo se tutto andrà bene. Servirà il parere dell’Antitrust e quindi a la fase della tratattiva si dovrebbe concludere a fine agosto, poi a settembre le firme per la cessione di questo ramo d’azienda da parte di Gedi alla cordata guidata da Finint. Dal primo settembre, dunque, il cambio di proprietà.
Nel frattempo, in parallelo, proseguirà l’azione di reclutamento di nuovi azionisti non tanto per necessità di liquidità che sarebbe più che sufficiente, quanto per logiche territoriali sul versante del Friuli Venezia Giulia: azionisti solidi, indipendenti e armonici con quelli già in cordata.

I vicentini scalpitano ma Athesis si arrocca

Soprattutto, dicono fonti vicine a Marchi, azionisti che siano lontani dalla politica.
In vista del primo settembre, dunque, dovrà proseguire l’opera di strutturazione delle società e il riassetto dei vertici dei giornali, la ricerca di un amministratore delegato, di un direttore generale e la copertura di tutte quelle funzioni territoriali che il Gruppo Gedi aveva accentrato e centralizzato.
Il centro stampa, al momento, è stato individuato in quello esistente a Grisignano di Zocco, in outsourcing.
Uno scenario che solo per il momento sembra non toccare Verona, ma che invece lo ha già lambito in queste settimane. Infatti l’adesione del polo televisivo Videomedia con TVA Vicenza e Telechiara a questa cordata guidata da Marchi coinvolge gli industriali di Vicenza, soci di Athesis e proprietari del Giornale di Vicenza.
Da tempo insoddisfatti della scarsa attenzione ricevuta in Athesis, insofferenti di fronte a scelte non condivise, gli industriali vicentini hanno voluto dare un primo segnale di attenzione a questa cordata del Nordest e un primo avvertimento concreto ad Athesis. Fonti vicine ai vicentini sostengono infatti che una parte di imprenditori berici sarebbe già convinta di saltare a piè pari nel progetto di Marchi abbandonando Athesis e portando nella cordata anche il Giornale di Vicenza come settima testata. Non tutti la penserebbero così, molti industriali vicentini vorrebbero sicuramente più attenzione nel gruppo editoriale ma si rendono conto dell’importanza di essere in una realtà editoriale che arriva fino in Lombardia con Bresciaoggi.
Tuttavia ci sono forti indiscrezioni che confermano l’offerta di Videomedia per portare Telearena nel polo televisivo del Nordest, offerta che sarebbe stata nettamente rifiutata. Ma allora, si chiedono i vicentini, se Athesis vuole difendere le sue televisioni perché ha sempre rifiutato di portare nel Gruppo anche TVA? Forse perché il peso degli azionisti vicentini sarebbe cresciuto troppo? E allora, è il ragionamento, si va con Marchi. Del resto il tema dell’acquisto delle testate Gedi e della cordata di industriali guidati da Banca Finint è stato proposto dai vicentini sul tavolo di Athesis già da tempo, ma senza suscitare a quanto pare grande interesse.
Certo è che la nuova iniziativa editoriale arriva in un momento molto delicato: la primavera è la stagione delle assemblee e dei bilanci e gli industriali vicentini potrebbero riservare sorprese in Athesis alla luce degli ultimi eventi; in secondo luogo Athesis sta chiudendo il centro stampa di Caselle e andrà a stampare a Erbusco, tra Brescia e Bergamo con conseguente cambio di formato dei giornali L’Arena, Bresciaoggi e Giornale di Vicenza.
Una scelta che comporterà un gravoso lavoro di distribuzione delle copie da Erbusco alla provincia berica, mentre, fanno notare gli stessi vicentini, Grisignano di Zocco è vicina a casa. Ma gli scenari sono tutti aperti: se Athesis dovesse decidere di non arroccarsi e prendere l’iniziativa per diventare il blocco forte di questa nuova cordata?