Giù le mani dal carnevale! Botte e litigi per la proclamazione delle maschere Alla Croce Bianca l’elezione del Re della Stanga è finita al Pronto Soccorso. Sui social il clima è pesante. Cerchiamo di non rovinare le nostre migliori tradizioni

Domenica 26 gennaio in Emilia-Romagna si voterà per eleggere il presidente della Regione. Se verrà confermato il Dem Stefano Bonaccini il governo nazionale seguiterà a tirare a campare, viceversa – almeno questa è la sensazione – la vittoria della leghista Lucia Borgonzoni metterà la parola fine al Conte bis. Lo stesso giorno, dalle 8 alle 13, Verona eleggerà anche il 490 esimo Papà del Gnoco, e qui, a prescindere da chi si aggiudicherà il piròn, v’è una certezza: i goti, in piazza San Zeno, scorreranno a fiumi. In tempi di politici-paiassi, non tutti per carità, l’elezione del sire del Bacanal è diventata cosa tremendamente seria. Quest’anno i pretendenti sono quattro e il quartiere è tappezzato di striscioni a sostegno dell’uno e dell’altro. Evviva le tradizioni!

FRANZ E FOX
Parte del merito del rinato interesse a vestire i panni del Papà del Gnoco è da attribuire a Franz (Francesco Gambale, eletto nel 2019) e a Fox (Sebastiano Ridolfi), che hanno dato vita a un duello appassionante, vero, ma sempre rispettoso. Quest’an­no non c’è quartiere senza una sfida all’ultimo voto per eleggere le rispettive maschere. Una delle più ambite, storicamente, è quella del Dio dell’Oro, che verrà proclamato domenica prossima a mezzogiorno al bar della Ragione, in piazza delle Erbe. L’incoronazione verrà affidata al Duca della Pignata. Tutto bene dunque?

LA RISSA
Un corno! Perché domenica scorsa, nel quartiere Croce Bianca, in occasione dell’elezione del Re della Stanga se le sono date di santa ragione. In estrema sintesi: Tania Venturelli, presidente del comitato “Re della Stanga”, avrebbe accusato Nello Cassani, amministratore del gruppo Facebook “San Massimo sicuro”, di aver cercato di votare due volte, e una volta scoperto, di averla aggredita. La Venturelli ha pubblicato sui social una propria foto col collarino, pare conseguenza della colluttazione. Cassani rigetta fermamente le accuse e sostiene di essere stato lui quello aggredito e diffamato. La cosa, pare, finirà in tribunale. L’episodio è talmente assurdo che non ci interessa minimamente sapere chi ha torto o ragione.

DIAMOCI UNA CALMATA!
È semplicemente una vergogna che un momento di festa, uno dei pochi momenti di veronesità rimasti, finisca in questo modo. Alla Croce Bianca, per votare ma soprattutto ma trascorrere un paio d’ore in compagnia, si erano radunate mille persone. C’erano un sacco di bambini. L’anno prossimo, alla luce di quanto successo, i genitori li porteranno ancora? Sui social, e parliamo dell’elezione di altre maschere rionali, il clima da goliardico comincia a farsi pesante. Che la voglia di protagonismo abbia contagiato anche il nostro carnevale? Il sospetto è forte, ma forse siamo ancora in tempo per fare un passo indietro. Le baruffe, per favore, lasciatele ai paiassi di professione.

A. G.