Gli architetti raccontano il lago per costruire una nuova identità

Una mostra per raccontare il ruolo dell’architettura nello sviluppo del territorio del Lago di Garda. Ad ospitare questa esposizione sarà la Sala della Disciplina di Bardolino, all’interno della quale, dall’8 novembre all’8 dicembre, troveranno spazio ventiquattro progetti di particolare rilevanza che hanno modificato il modo con cui si intende preservare il contesto in cui si costruisce. Curata dall’architetto Alberto Vignolo, La rassegna è stata fortemente voluta all’interno dello staff tecnico amministrativo del Comune di Bardolino e in particolare dal compianto architetto Franco Delaini, alla cui memoria è dedicata, in ragione di tutto l’impegno profuso nel mantenere una linea uniforme a livello architettonico e urbanistico a tutela di Bardolino. Nei programmi di una amministrazione – afferma il sindaco Lauro Sabaini – il ruolo dell’architettura rappresenta la manifestazione concreta di programmi e obiettivi che trovano concretezza: in questo senso, nei prossimi anni verrà portato a compimento il rifacimento della Scuola Media a Bardolino e la Piazza Belvedere a Calmasino e verrà realizzata la nuova scuola materna a Bardolino. L’apertura della mostra rappresenta di fatto il riconoscimento per Bardolino di un suo ruolo di primo piano nel panorama lacustre». Oltre alla vicenda legata all’attualità delle trasformazioni urbane, affidata alla galleria dei progetti e ai contributi critici che ne pongono le basi, la mostra presenta tre straordinarie architetture d’autore costruite tra gli anni Sessanta e Settanta a Bardolino: casa Ottolenghi di Carlo Scarpa e casa Pederzoli di Angelo Mangiarotti, assieme allo showroom Tecnorama di Carlo Bartoli. A corredo della mostra è pubblicato un catalogo edito da Cierre Edizioni. La mostra gode del patrocinio dell’Ordine Architetti Piani­ficatori Paesaggisti Con­ser­vatori della provincia di Verona e dall’Ordine Ingegneri di Verona e provincia. L’apertura sarà tutti i giorni dalle 9 alle 18 e sarà ad ingresso libero.