Hanno amministrato la città. Benemeriti Sboarina si è soffermato sulla collaborazione che regnava in quegli anni: un valore

Per alcuni sono passati più di 60 anni dalla prima volta che si sono seduti in Consiglio comunale. Per i più ‘novelli’, invece, almeno una quarantina. Ma per tutti, l’emozione di entrare nuovamente in sala Gozzi è stata palpabile. Sono gli ex consiglieri comunali che hanno amministrato la città negli anni della ricostruzione, contribuendo alla crescita e allo sviluppo della Verona del dopoguerra. E che si sono ritrovati in municipio per ricevere un premio ‘alla carriera’, una sorta di attestato di gratitudine a nome della città per l’impegno politico che ha contraddistinto buona parte della loro vita. Un’iniziativa promossa dall’associazione dei Consiglieri comunali emeriti del Comune di Verona e che rientra tra le numerose iniziative realizzate per diffondere i valori della buona politica. Ventinove gli ex consiglieri premiati oggi, in carica tra il 1951 e il 1975, che hanno ritirato personalmente il riconoscimento, salvo pochi casi in cui sono stati delegati stretti familiari. Tra queste, le figlie di Valentino Perdonà, scomparso proprio pochi giorni fa. A fare gli onori di casa, tra ex amministratori più recenti come gli ex sindaci Paolo Zanotto e Aldo Sala, l’ex assessore Francesca Ta­mellini, l’ex consigliere Mao Valpiana, è stato il presidente dell’associazione Con­siglieri emeriti Silvano Zavetti. Presente anche il sindaco Federico Sboarina, che si è soffermato sulla collaborazione che regnava nella politica di quegli anni. “Un valore – ha detto il sindaco – che mi piacerebbe vedere di più anche tra gli amministratori di oggi, consapevoli che siamo in questa sala per portare avanti il bene delle nostra comunità. Gli scontri e i conflitti su visioni e idee diverse fanno parte della politica, quella costruttiva e ci devono essere. Ma è la somma di queste visioni che ci porta alla buona amministrazione. Le appartenenze partitiche che sono legittime non devono distoglierci dal comune obiettivo di tutti gli amministratori. Il bene di Verona. Nel dopoguerra avevate un grande compito, che era la rinascita di una città. Oggi ne abbiamo uno altrettanto importante, e cioè programmare il futuro della Verona dei prossimi vent’anni”.