Così non ci siamo. L’Hellas al Bentegodi spreca un’altra occasione nello scontro diretto per la salvezza contro il Parma e il tanto auspicato scossone non arriva nemmeno stavolta per gli uomini di Zanetti. La sosta delle nazionali non ha aiutato il Verona che ancora una volta non riesce a trovare una vittoria che ormai manca da troppo tempo. Dopo il vantaggio degli ospiti firmato da uno scatenato Pellegrino, gli uomini di Zanetti erano riusciti a trovare il pareggio grazie alla rete di Giovane. Ma è stato lo stesso attaccante brasiliano che con un errore grossolano ha consentito al Parma di trovare il gol vittoria consegnando di fatto il pallone a Pellegrino che, a tu per tu con Montipò, ha messo a referto la sua doppietta personale. L’emblema della partita e della stagione gialloblù sono le lacrime con cui l’ex Corinthians è uscito dal campo, consolato dai compagni, dal mister e dal presidente gialloblù Italo Zanzi. Ci ha pensato il tecnico Zanetti al termine della gara a difendere il suo giocatore e a prendersi tutte le responsabilità per i risultati della squadra. «Io sono responsabile di ciò che accade nel bene e nel male – ha detto l’allenatore. Quello che dispiace è il risultato perché volevamo vincere questa partita. Giovane deve stare tranquillo. Chiaramente è distrutto come è normale che sia però non esistono capri espiatori in questo mestiere se non l’allenatore». Il tecnico dunque ci ha messo la faccia e si è preso tutte le responsabilità del periodo nero della squadra. Nonostante la classifica però, Zanetti resta e gli è stata ribadita la fiducia da parte della società. In ogni caso sta alla società decidere per il futuro dell’allenatore, ma in questo caso un esonero a stagione in corso forse non sarebbe così utile in quanto si andrebbe a vanificare tutto ciò che di buono è stato fatto. Perché, nonostante la situazione di classifica, qualcosa di buono è stato sicuramente fatto e i tanti complimenti che sono arrivati alla squadra gialloblù per il gioco mostrato non sono sicuramente campati in aria. Certo, è inutile ribadirlo, ma è compito dell’allenatore entrare nella testa dei giocatori per avere quello scossone perché la sensazione di tutti gli addetti ai lavori è che basti una scintilla o un piccolo episodio per svoltare la stagione. «Mi devono ammazzare prima che molli – ha sottolineato l’allenatore gialloblù -, serve un altro miracolo a partire dalla prossima partita per raggiungere il nostro obiettivo ma sono sicuro che ce la faremo». E, parlando di scontri diretti, è proprio una sfida del genere che attende il Verona nel prossimo turno di Serie A. I gialloblù infatti sono attesi sabato alle 15 a Marassi per sfidare il Genoa del neo tecnico Daniele De Rossi, altra squadra in piena lotta per la salvezza, attualmente in zona retrocessione e reduce dal rocambolesco 3-3 contro il Cagliari.



