Alla Camera dei deputati la celebrazione del “miracolo sportivo” dell’Hellas Verona 1984-85. Il Presidente Fontana accoglie a Montecitorio i protagonisti dell’impresa: “Atto di gratitudine per una vittoria che ci ha unito”
Roma, 14 mag – “Lo scudetto del Verona nel 1985 ha rappresentato molto più di una vittoria sportiva: è un ricordo d’infanzia, il segno di un legame profondo con la città. Ero sulle sue spalle di mio padre il giorno del pareggio decisivo, ricordo le bandiere ai balconi, i giri per Quinzano con l’Alfasud e la radiolina con la radiocronaca del grande Roberto Puliero. Conservo ancora la cassetta musicale di allora, una rarità diventata un cimelio. Non è stato solo un successo calcistico, ma un momento collettivo che ha segnato la memoria di un’intera generazione. Ricordarlo oggi è un atto di gratitudine verso i protagonisti di quell’impresa e verso ciò che ci ha unito”.
Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, che ha introdotto oggi – nella Sala della Lupa di Montecitorio – la presentazione del libro “Lo scudetto del Verona”, scritto da Paolo Condò e Adalberto Scemma, in omaggio all’Hellas Verona campione d’Italia nella stagione 1984-85.
Fontana ha rivolto un particolare pensiero a chi non c’è più, Puliero, Emiliano Mascetti, il direttore sportivo che costruì una squadra da record, e Claudio Garella, portiere iconico anche per le sue celebri respinte con i piedi. Al fianco degli autori del volume, introdotti da Dino Guerrini, sono intervenuti Italo Zanzi, Presidente dell’Hellas Verona, e diversi membri della rosa campione d’Italia in quella stagione leggendaria: Antonio Di Gennaro, Pierino Fanna, Giuseppe Galderisi, Luigi Sacchetti, Roberto Tricella e Domenico Volpati.
Emozionati e affettuosi i ricordi condivisi dagli ex calciatori: “Siamo orgogliosi di essere qui. La cosa che ci rimane è la felicità data a tutte le persone di Verona. Ho sempre giocato a calcio per cercare di far divertire la gente. In quell’anno ho abbinato il piacere di giocare a calcio al piacere di vincere. Sono stati momenti meravigliosi”, ha detto Galderisi, mentre Fanna ha ricordato “gli anni più belli, con tre famiglie al fianco: la mia, la società, i tifosi”. Per Sacchetti, il segreto di quella vittoria “sta nell’essere stati una squadra, dentro e fuori dal campo e nell’essere rimasti una squadra ancora oggi”.
Volpati ha sottolineato: “Ricordo con emozione il profondo sentimento di gratitudine della città. Questa è la grande differenza che ha fatto il nostro tempo e questo ha lasciato un segno indelebile. In particolare un grande ringraziamento va a Osvaldo Bagnoli”.
“Penso di poter dire di aver davvero imparato a giocare a calcio a Verona. Noi eravamo una squadra”, ha detto capitan Tricella.
Il libro, come ha spiegato Paolo Condò, “racconta una delle più grandi storie del calcio italiano, un successo senza egoismi, figlio del talento, della perseveranza e di un gruppo che ha creduto in sé stesso”. Scemma ha aggiunto: “Pochi uomini, veri, hanno messo a segno l’ impresa. Oggi raccontiamo, tra ricordi, nostalgia e il dovuto tributo a mister Bagnoli, il mito che continua a vivere”.
Nel corso dell’evento è stato proiettato un estratto del documentario Rai dedicato a quella stagione indimenticabile. Presente anche il Sottosegretario Gianmarco Mazzi, che ha ricordato con emozione la giornata della vittoria: “Ero allo stadio con Mogol, il suo entusiasmo era incandescente. Voleva abbracciare i giocatori e mi disse: questa giornata è storica, da non dimenticare per tutta la vita”.
A rappresentare l’Hellas Club Montecitorio, il Presidente della Commissione Giustizia Ciro Maschio, che ha evidenziato come “quello scudetto sia stato il simbolo di un calcio fatto di umiltà, gioco di squadra e grande passione, valori che ancora oggi vogliamo trasmettere ai più giovani”.
Per Christian Puscasiu, managing partner di Presidio Investors, “Verona è il modello della bella città italiana. Non so se possiamo promettere un altro scudetto ma sicuramente vogliamo fare la nostra parte per valorizzare la città, lavorando anche oltre i 90 minuti e oltre il campo da gioco”. “Simply the best. Questo è il primo passo – ha detto Zanzi -. Andiamo avanti insieme. In questo ultimo mese abbiamo realizzato tante iniziative per onorare i nostri campioni con l’obiettivo di avvicinare la società a tutta la città, rivivendo insieme questi splendidi ricordi. Questo è il primo passo, perché crediamo che la città debba essere vicina alla squadra”.