I ponti di Verona

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Il ponte Navi, eretto dove in precedenza esisteva già un ponte risalente agli antichi romani, venne edificato nel 1373 per volere di Cansignorio della Scala. Sulla sua superficie si è svolto un evento chiave per la storia della città di Verona. Qui si svolse l’atto finale della lotta tra Cangrande II della Scala e il fratello Fregnano della Scala.
Quest’ultimo durante un tentativo di detronizzare il principe legittimo, purtroppo cadde dal ponte e fini nelle acque del fiume. Dove purtroppo morì per annegamento.
La forma originale del ponte era composta da quattro arcate. Attualmente però sono visibili solo tre arcate. La quarta, che aveva il compito di coprire il canale dell’acqua morta, oggi è interrata e quindi non è più visibile.
Il ponte del risorgimento è uno dei ponti di Verona costruiti per gestire al meglio l’incremento di traffico di automobili. Edificato tra febbraio 1967 e marzo 1968, prende il suo nome dalle celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia.
La sua progettazione è avvenuta grazie all’ingegno dell’architetto Pier Luigi Nervi.
Il Ponte Catena è uno dei ponti più recenti tra quelli che si trovano a Verona.
Deve il suo nome ad un antico sistema di accesso e controllo del traffico fluviale. Mediante l’utilizzo di pesanti catene in ferro si bloccava la possibilità a battelli e chiatte di attraversare il passaggio e quindi di non pagare i dazi per il transito fluviale. Anche il ponte Catena fu distrutto durante i bombardamenti avvenuti nel 1945, per poi essere ricostruito al termine della guerra.Il ponte Garibaldi è stato inaugurato per la prima volta alla fine dell’ottocento. La sua funzione era quella di favorire il commercio con la vicina città di Trento. Realizzato completamente in ferro, aveva una lunghezza di 75 metri e una larghezza di quasi 9 metri. L’attraversamento del ponte richiedeva un pedaggio sia per le persone che per i mezzi.
L’aumento del traffico di mezzi e di persone verso la città di Trento, hanno portato le autorità cittadine a valutare una sua riqualificazione e rafforzamento della struttura. Ufficialmente il suo nome è ancora Ponte Garibaldi, per celebrare una visita del generale Giuseppe Garibaldi avvenuta il 7 marzo 1867.
Il ponte di San Francesco è l’unico ponte nel centro di Verona che ha il nome di un santo. La sua costruzione è avvenuta tra il 1928 e il 1930.
Distrutto per mano dei tedeschi nel 1945, fu poi riaperto al pubblico nel 1950. Il ponte Aleardi, prende il suo nome dal poeta Aleardo Aleardi, aperto al pubblico nel 1950 per facilitare il collegamento dal centro cittadino al nuovo cimitero monumentale. Il Ponte Unità d’Italia, è stato inaugurato nel 1971 sulla base di un progetto dell’ingegnere Bruno Gentilini e dell’architetto Antonio Pasqualini.
La sua funzione principale, in passato e tutt’ora, è quella di decongestionare al meglio il traffico che arriva dalle zone limitrofe al centro cittadino
Il Ponte Francesco Giuseppe si trova all’inizio del Parco dell’Adige nella zona a sud della città. Costruito dagli austriaci durante la loro dominazione, è stato intitolato all’imperatore Francesco Giuseppe I. Durante i bombardamenti avvenuti al termine della Seconda Guerra Mondiale, la sua posizione fuori dal centro cittadino l’ha risparmiato da parte della distruzione avvenuta in quel particolare momento storico. Si trova in una zona molto nota per i veronesi che vogliono trovare un attimo di pace e rilassarsi in una zona verde e rilassante.
Grazie a tutti i ponti di Verona è possibile visitare il centro storico della città e ammirare molte delle attrazioni che caratterizzano il suo suolo. Camminando o spostandosi mediante una bicicletta, si potrà muoversi in piena libertà senza grossi problemi.

Seconda parte
Tiziano Brusco