I PROGRESSI DELLA REUMATOLOGIA PER LA QUALITÀ DI VITA DEI PAZIENTI Il seminario vedrà la partecipazione di specialisti e medici del settore. Il punto sui farmaci che hanno rivoluzionato la prognosi

Sono circa 150, dai nomi più disparati e occupano il secondo posto, dopo le malattie cardiovascolari, quale causa di invalidità con costi umani e sociali rilevanti. Sono le malattie reumatiche di cui in Italia soffrono oltre 5 milioni e mezzo di persone e più di 300 milioni nel mondo. Nel nostro Paese circa il 27% delle pensioni di invalidità è dovuto a queste malattie. Proprio alle più comuni di queste patologie (artrosi, osteoporosi, gotta e polimialgia reumatica) è dedicato il X Seminario di Reumatologia della Valpolicella, promosso dal Servizio di Reumatologia dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, di cui è responsabile il dottor Antonio Marchetta. L’incontro si terrà sabato 8 aprile a partire dalle 8.30 nella sala convegni “Fr. Perez” ed è rivolto in particolare ai medici di medicina generale primi interlocutori dei pazienti quando insorgono i sintomi. Al simposio, che si aprirà con il saluto dell’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, interverranno come relatori reumatologi (tra cui Leonardo Punzi, titolare della cattedra di Reumatologia dell’Università di Padova), immunologi, fisiatri e gli stessi medici di medicina generale.

“Faremo il punto sugli straordinari progressi che la Reumatologia ha fatto nell’ultimo decennio – afferma il dottor Marchetta –. Sia nell’ambito diagnostico ma soprattutto in quello terapeutico con l’avvento di nuovi e rivoluzionari farmaci (i biotecnologici) che hanno radicalmente modificato la prognosi delle malattie reumatiche e cambiato in meglio la qualità della vita dei pazienti”.