Brentino Belluno. I rischi del progetto idroelettrico. Nell’area interessata c’è il pericolo di frane. Borchia con il presidente Fugatti

«Un progetto troppo impattante per un territorio ad alto rischio idrogeologico, la Val d’Adige non è il contesto giusto per realizzarlo». Così si è espressa una delegazione di amministratori del territorio, accompagnati dal Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, in merito al progetto di realizzazione di un impianto idroelettrico nel comune di Brentino Belluno. «L’area interessata è classificata come P4 a livello di pericolosità per rischio frane, si tratta del massimo livello di rischio idrogeologico. Non ci sono contrarietà a priori per lo sviluppo di impianti idroelettrici, che in generale rappresentano delle ottime opportunità, ma l’area individuata presenta troppe criticità, che i rappresentanti del territorio hanno condiviso con il viceministro Vannia Gava». Cosi Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona, e Vanessa Cattoi, deputata alla Camera e assessore ad Ala, a margine di un incontro svoltosi al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Alla delegazione hanno preso parte, oltre a Maurizio Fugatti, Massimo Zanga (sindaco di Brentino Belluno), Carla Giacomazzi (sindaco di Ferrara di Monte Baldo), Giuseppe Armani (sindaco di Caprino), Giuliana Zocca (sindaco di Rivoli), Giampietro Emanuelli (assessore di Dolcé), Ivano Fracchetti (sindaco di Avio).