Il bancomat del Comune. Che fine fanno i nostri soldi? L’autovelox lungo la Tangenziale Nord multa 16 mila guidatori al mese. Palazzo Barbieri introita decine di milioni all’anno. Come li spende?

Più di 47 mila multe da metà ottobre a oggi, per l’esattezza 47.432. La media è di 527 contravvenzioni al giorno, 15.810 in un mese, 189.720 in un anno. Il totale delle sanzioni, arrotondando per difetto, ossia moltiplicando il numero di multe per l’importo minimo previsto – 42 euro più le spese di notifica – fa circa 10 milioni, soldi che in buona parte finiscono direttamente nelle casse del Comune. L’importo reale, ovviamente, è molto più alto, ma in questo calcolo facciamo finta che tutti gli automobilisti pizzicati finora dall’autovelox lungo la tangenziale Nord a sfrecciare (si fa per dire) oltre i 70 chilometri orari abbiano percorso il tratto che precede di poco l’uscita di Santa Lucia agli 85, laddove fino a tre mesi fa il limite era di 90.

IL FORZIERE DI PALAZZO BARBIERI
L’autovelox di cui parliamo, chiariamo se ce ne fosse bisogno, è quello entrato in funzione lo scorso 12 ottobre nel tratto tra San Massimo e Porta Nuova. La prima domanda che ci poniamo è la seguente: che fine fa questa montagna di denaro? Come verranno (e vengono) spesi i soldi delle multe che veronesi, pendolari e turisti versano quotidianamente nel forziere di Palazzo Barbieri? L’autovelox, hanno assicurato a più riprese il sindaco, gli assessori e il capo della polizia municipale, non è stato installato per fare cassa ma per fare sicurezza. D’accordo, ci crediamo e l’incolumità viene prima di tutto. E però perché nessuno ci dice esattamente come vengono reinvestiti i nostri quattrini? Tanto più che, aveva assicurato Federico Sboarina in campagna elettorale, il municipio sarebbe dovuto diventare una casa di vetro, trasparente e aperta a tutti. Affermare che i soldi vengono spesi in «prevenzione» e «sensibilizzazione», ad esempio, non significa nulla.

SERVE TRASPARENZA
Abbiamo il diritto di sapere quanti milioni vengono destinati alla sistemazione delle strade, quanti per evitare i consueti allagamenti nei sottopassi, quanti per il rifacimento dei marciapiedi, la sistemazione delle buche, e la verniciatura delle strisce pedonali. Crediamo che ciò gioverebbe non poco anche all’immagine della giunta comunale. Ci chiediamo poi perché l’autovelox, se è stato davvero installato per ridurre gli incidenti, non sia stato posizionato prima della curva anziché dopo: a noi pare un enorme controsenso. Anche su questo attendiamo una risposta. Inoltre ci domandiamo se viaggiare agli 85 all’ora in un tratto fino all’altro giorno si poteva guidare ai 90 (significa che per anni la nostra vita è stata messa in pericolo senza che nessuno intervenisse?) valga 173 euro di multa, che nelle ore notturne diventano 230, ossia un quarto dello stipendio di un operaio. Stando a questo calcolo, ben più aderente alla realtà di quello precedente, la media delle entrate nelle casse comunali diventa di 33 milioni all’anno. Ne venissero reinvestiti anche solo la metà vivremmo in una città lastricata d’oro, efficiente, moderna, una vera capitale europea. E invece…

Alessandro Gonzato