Dopo un anno di udienze la Corte d’Appello di Venezia, sezione Lavoro, ha condannato la Fondazione Opere Riunite Don Luigi Rossi, gestore della casa di riposo di Arcole a concedere al personale infermieristico e alle operatrici socio-sanitarie della struttura il massimo del tempo (15 minuti, compresi 5 minuti per lo passaggio delle consegne) per il cambio divisa e a pagare per intero le spese legali. Una tempistica sicuramente tra le più alte mai registrate in Veneto e forse anche nel resto del Paese. “E’ l’epilogo recentissimo di una delle cause di lavoro più assurde che siano mai capitate alla scrivente organizzazione sindacale – dicono Antonio De Pasquale, Segretario generale Fp Cgil Verona e Valentino Geri, responsabile Enti Locali Fp Cgil Verona -, caratterizzata, fin dall’inizio, dalla pervicace negazione da parte della direzione della Fondazione di ogni volontà di mediazione. E pensare che la nostra richiesta era di riservare alle operazioni di vestizione soltanto 10 minuti… A titolo di sfregio, la direzione ha sempre opposto la ferma volontà di monetizzare il cambio divisa con non più di 1 euro”. Uguale la linea tenuta durante il processo, che ha visto la Fondazione Opere Riunite Don Luigi Rossi respingere qualsiasi tentativo di conciliazione o mediazione proposto dai giudici. Forse si spiega anche così, aggiungono i sindacalisti, l’addebito per intero delle spese legali, che nelle cause di lavoro vengono solitamente compensate tra le parti. Un conto salatissimo per la Fondazione, che si aggiunge a quello di primo grado. Il Giudice del Lavoro di Verona, infatti, aveva condannato la Fondazione nel febbraio 2024 al pagamento a favore dei ricorrenti delle somme maturate a partire dal 2014 fino al pronunciamento della sentenza, più le spese di giudizio per un totale quantificato in una somma di circa 65.000€. “Come sindacalisti – concludono De Pasquale e Geri – non possiamo che essere soddisfatti della sentenza, ma come cittadini ci domandiamo: la vertenza meritava tutto questo accanimento nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori? E soprattutto: meritano i cittadini del Comune di Arcole, che partecipa alla Fondazione attraverso suoi membri nel Consiglio di Amministrazione, e i cittadini dei comuni dell’ambito territoriale della casa di Riposo, che pagano le rette, spesso salatissime, di farsi carico di questa brutta figura rimediata dalla direzione dell’ente e del pagamento dei risarcimenti e di tutte le spese legali? Perché degli errori di gestione non pagano mai i dirigenti, paga sempre Pantalone. Anzi, i dirigenti vengono confermati e premiati”.