«Abbiamo riflettuto sul silenzio: su quello buono che diventa sorgente di parole che guariscono il mondo, su quello negativo che si abbatte sulle vite emarginate e senza voce. Abbiamo riflettuto sulla luce, su quella che si spinge negli angoli bui della terra e che passa attraverso le crepe del dolore, su quella che rivela ciò che siamo, nel bene e nel male. Ora vogliamo misurare il sogno nel suo specifico impatto con la realtà: nei suoi inevitabili aspetti di debolezza ma soprattutto nei suoi promettenti aspetti di forza, in modo da raccogliere le energie necessarie a spiccare e a orientare il volo». Così il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili introduce la Lettera pastorale 2025, collegandola alle due precedenti. Il tema e il testo completo saranno presentati lunedì 8 settembre, nella celebrazione eucaristica per la Festa della Madonna del popolo, in Cattedrale alle 20.30. Ad accompagnare il lettore saranno le lunghe vicende bibliche del patriarca Giacobbe (Genesi 25-50); i versi poetici di grandi autori da Giacomo Leopardi a Mariangela Gualtieri, da Rainer Maria Rilke a Emily Dickinson; le riflessioni di teologi come Karl Rahner, di psicologi come il veronese Vittorino Andreoli, di filosofe come Simone Weil, di scrittori come Italo Calvino; le citazioni di film e di opere d’arte, tra cui Atto di fede di Magritte (1960) a cui sarà ispirata la copertina; le indicazioni degli ultimi Pontefici e dei Vescovi che a cavallo tra XX e XXI secolo si sono succeduti sulla cattedra di San Zeno; le inquietudini e le speranze che salgono dalle situazioni concrete della nostra umanità e della Chiesa. Il vescovo Pompili divide la sua Lettera in due parti una più esperienziale e una più pratica più una conclusione, in cui offre pure tre valori fondamentali da cui ripartire: essenzialità, profondità e reciprocità. In un passaggio significativo scrive: «Vogliamo rimettere al centro l’umano, perché il nostro Dio ha scelto di esprimersi pienamente nell’umanità: prima come bambino, nato dal si di una donna che ha accolto l’inatteso, poi come adulto che con parole e gesti profetici ha annunciato e realizzato il Regno di Dio. In questo Regno, le persone malate o segnate dai loro limiti trovano guarigione, e la buona notizia raggiunge chi è nella disperazione non per giudicare, ma per offrire compagnia nel cammino».