Il Centrodestra muove contro Tommasi Grandi manovre per le candidature per Bruxelles e il Veneto. Ma Fratelli d’Italia guarda anche a Palazzo Barbieri in caso di una conclusione anticipata dell’amministrazione. Tosi sarebbe in pista con Forza Italia, ma circola anche l’idea della Gasdia.

Il congresso che Verona Domani ha celebrato per i dieci anni di vita riconfermando Matteo Gasparato alla guida del movimento (è presidente del Consorzio Zai) ha segnato un momento delicato, dietro le quinte, per mettere assieme il centrodestra e far maturare grandi manovre.
La coalizione infatti sta cercando di evitare le frizioni tra alleati per andare unitamente all’attacco della amministrazione comunale di Damiano Tommasi, in particolare sul tema sicurezza ma non solo, tanto che si sta preparando una manifestazione unitaria che vedrà il centrodestra scendere in piazza in primavera contro Palazzo Barbieri. In primavera vuol dire in piena campagna elettorale per le elezioni europee alle quali Fratelli d’Italia, lega e Forza Italia guardano con grande attenzione. Se per FdI il nome veronese sarà Polato mentre entreranno in corsa anche Berlato e Donazzan, per Forza Italia è sempre più probabile che si metta in corsa l’ex sindaco Flavio Tosi. Per la Lega c’è fiducia nel riconfermato Paolo Borchia, ormai esperto europarlamentare. Ma c’è sempre l’ipotesi che il segretario Matteo Salvini riesca a inserire in tutte le Circoscrizioni la candidatura del generale Vannacci, che sta per presentare il suo secondo libro. Ma nel Vannacci-pensiero molti leghisti anche veneti non si riconoscono e i mal di pancia crescono.
Ma le Europee saranno un banco di prova per le successive elezioni regionali del Veneto anche se è sempre probabile che il voto non si tenga nel 2025 ma slitti alla primavera 2026, per i ritardi accumulati dalle amministrazIoni regionali durante la pandemia da Covid.
Come è molto probabile il presidente uscente Luca Zaia della Lega non potrà più ricandidarsi se non arriverà una improbabile deroga al terzo mandato a Fratelli d’Italia punta a conquistare la presidenza della regione (”la Lega ne ha fin troppe e noi siamo il primo partito” dicono i meloniani) ma i problemi interni non mancano. Sarebbe in predicato il coordinatore regionale De Carlo ma il borsino interno lo dà in calo, perché ritenuto un nome debole. Il ministro Urso al posto di Zaia? Non ne vuole sapere, dicono i bene informati…

Chi corre per l’Europa. E per Verona

Se in campagna elettorale arriveranno manifestazioni del centrodestra contro l’amministrazione Tommasi, sarà dopo i risultati delle Europee che probabilmente si comincerà a fare i conti sul serio, perché il voto proporzionale servirà a stabilire i vari pesi nella coalizione. E partirà il totonomi per le Regionali. Ma se il voto per il Veneto slitterà al 2026, il centrodestra avrà ancora tempo per logorare Palazzo Barbieri. La conferma indiretta arriva proprio dal centrodestra che sta già meditando sui possibili candidati a sindaco al posto di Damiano Tommasi. Nel caso in cui il mandato del sindaco finisse anzi tempo, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non vogliono farsi trovare impreparati.
Tommasi continua a mantenere dialogo aperto e buoni rapporti con gli esponenti del centrodestra, dal sottosegretario Mazzi al ministro Abodi e ha ottimi rapporti con Coni e Figc. Vuoi mai che sia proprio il centrodestra a trovare per Tommasi un gran posto di prestigio nel mondo dello sport, della Uefa, o del Coni?
In questo caso Tommasi resterebbe a Palazzo Barbieri dove le frizioni tra le componenti della maggioranza sono all’ordine del giorno e il Pd manda chiari segnali come sul piano per la casa?
Che sia il centrodestra a trovare una via d’uscita per Tommasi sembra paradossale ma la politica è l’arte dell’impossibile. Il punto è che nel centrodestra sono già cominciati i contatti per capire chi sarebbe disponibile a fare il sindaco. Il sottosegretario alla Cultura Gian Marco Mazzi, dicono in casa di Fratelli d’Italia ha già fatto sapere che esclude categoricamente una candidatura a Palazzo Barbieri. In Forza Italia si sa che Flavio Tosi tornerebbe volentieri in pista per la poltrona di sindaco ma la coalizione rischierebbe di dividersi, dopo gli attriti e la spaccatura nelle ultime elezioni che costarono la rielezione a Federico Sboarina. E nella Lega ci sarebbero sicuramente divisioni.
Fratelli d’Italia potrebbe pescare tra gli imprenditori un nome esterno di prestigio e di richiamo, mentre restando nel campo della Fondazione Arena (Mazzi era stato manager di Arena extra per i concerti extralirica) gira anche l’ipotesi di una candidatura femminile a sindaco della città: Cecilia Gasdia, attuale sovrintendente della Fondazione Arena sarebbe favorevole a mettersi a disposizione? Esperienza ne ha maturata al timone dell’ente lirico, ma i rapporti politici e il rapporto con la città che si chiedono a un sindaco sono molto impegnativi.
Lo scenario insomma è molto complesso e gli intrecci sono continui tra Europee, Regionali e fronte comunale.
Le iniziative non mancheranno e ne dovremo parlare ancora per molte settimane.
mbatt