Tra i libri della Biblioteca civica c’è un luogo speciale, dove il silenzio dialoga con i pensieri. E’ il chiostro, a cui si accede dalla sala dedicata alla Narrativa moderna, dove studenti, lettori e visitatori possono leggere, studiare o partecipare alle attività che vi vengono svolte, soprattutto nel periodo estivo.
Un luogo che da oggi porta il nome di Giovanni Dusi, la cui vita fu caratterizzata, fin dalla giovane età, da un forte spirito politico, civile e letterario. La cerimonia di intitolazione si è svolta questa mattina alla presenza degli assessori ai Servizi ai cittadini Federico Benini, alle Biblioteche Elisa La Paglia e allla Memoria Storica Jacopo Buffolo. Presenti anche Alberto Battaggia, presidente della Commissione Cultura e promotore dell’intitolazione, e Donata Righetti moglie di Giovanni Dusi.
“Una intitolazione importante – evidenzia l’assessore Federico Benini – perché si dedica un luogo del sapere, della conoscenza e dell’apprendimento ad un veronese straordinario, che ha dedicato la sua esistenza all’impegno civile, trasmettendoci i suoi valori ed ideali di antifascismo, culturale e formativo. E’ veramente una scelta di alto valore, per la quale ringrazio quanti si sono impegnati per il raggiungimento di questo risultato”.
“Giovanni Dusi rappresenta una figura di grande rilievo sul piano culturale e civico-politico della nostra città – sottolinea Alberto Battaggia, promotore dell’intitolazione. “Contrario a ogni violenza, di formazione politica liberaldemocratica, agli studenti, nelle scuole e nelle università spiegava come l’eterogeneità delle posizioni e i contrasti ideologici avessero animato la lotta partigiana”.
Sul piano letterario Dusi è creatore di diversi romanzi: ‘La moglie’, del 1966, nato dalle conversazioni con l’amico Michelangelo Antonioni durante le riprese de “ L’avventura”, fu finalista al premio Bancarella. Ne “Il gallo rosso” ( Marsilio, 1973 e 1995) affronta il tema della Resistenza; ne “Il migliore dei mondi possibili”, pubblicato da Perosini editore nel 1999, un libro intervista, lo scrittore parla di sé, della sua vita, delle sue avventure intellettuali. Infine il suo impegno civile è testimoniato da un’ininterrotta attività giornalistica su l’Arena di Verona e poi sul nuovo quotidiano veronese ‘La Cronaca’, diretto dal giornalista Paolo Pagliaro.
Lo stesso spirito che lo portò ad abbandonare gli studi per unirsi alla lotta partigiana sui Monti Lessini, diventando il più giovane comandante partigiano italiano. Fu lui inoltre, a guerra terminata, a promuovere la consegna di tutte le armi a Verona.
Successivamente all’esperienza bellica, terminati gli studi, non abbandonò i suoi ideali sociali e civili, grazie anche e soprattutto alla sua attività di scrittore e giornalista.



