Il Comune ha perso quasi 400 dipendenti Dal 2012 a oggi un’incredibile “emorragia” favorita dalle leggi: ma il futuro dice che...

E’ stata pubblicata nei giorni scorsi la Relazione di Fine Mandato dell’Amministrazione Sboarina, nella quale sono descritte le principali attività normative e amministrative svolte durante il mandato 2017/2022, sono illustrate per ogni settore/servizio fondamentale le criticità riscontrate e le relative soluzioni realizzate oltre ai principali dati della situazione economico finanziaria del Comune nel quinquennio di mandato.
Qualche settimana prima era inoltre stato pubblicato dall’Amministrazione Sboarina il DUP per il triennio 2022/2024, il documento che individua le principali politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato.
Da una analisi di tali documenti ed un confronto con la Relazione di fine mandato 2012/2017 della precedente amministrazione Tosi emergono alcuni interessanti spunti di riflessione.
Un primo dato che balza all’occhio dal confronto delle due relazioni di fine mandato è il forte e costante calo del personale dipendente comunale: dalle 2.226 unità del 2012, alle 2.101 del 2016 ed ai 1.860 al 31/12/2021. Tale rilevante criticità è derivata principalmente dal blocco delle assunzioni e dalle limitazioni e vincoli di spesa relativamente al reclutamento del personale che per diversi anni hanno limitato notevolmente il turn over del personale collocato a riposo.
Solo al termine del mandato è stato possibile concludere le nuove procedure assunzionali, la cui definizione è stata aggravata dalla situazione emergenziale COVID e dalla necessità di procedure di garanzie sanitarie, nonché dalle procedure stabilite dalla nuova normativa sulla informatizzazione dei concorsi. In un Paese in cui l’apparato amministrativo è fatto di norme e regolamenti (troppi) che si intrecciano e si interpretano in maniera spesso incomprensibile e finiscono per ingarbugliare e confondere gli uffici ed Enti stessi che li devono applicare ed i cittadini al cui interesse le norme stesse dovrebbero essere finalizzate, una costante riduzione del personale di questa
portata non può certo favorire l’efficienza e la celerità della macchina amministrativa.
Notevole conforto in tal senso sembra arrivare dalla lettura del DUP per il triennio 2022/2024, nel quale viene indicato come tale trend di decrescita verrà completamente ribaltato e sia previsto il potenziamento della dotazione organica con 271 nuove assunzioni nel triennio.
Altro dato confortante che si rileva nella relazione è quello derivante dall’indagine sulla digitalizzazione
delle città italiane ICity Rank 2021 che vede Verona ricompresa tra le ‘città digitali’, ovvero quelle che utilizzano in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie nelle attività amministrative, nell’erogazione dei servizi, nella ​raccolta ed elaborazione dati, ​nell’informazione, nella comunicazione e nella partecipazione. Sono città che possono diventare ‘piattaforma’, creando le condizioni per lo sviluppo economico e sociale dei loro territori grazie al digitale.
Insomma due buone eredità dell’uscente amministrazione che dovranno essere sfruttate a pieno dalla prossima Giunta.

M.V.