«Il Carnevale siamo noi. Non si può pensare di fare il Carnevale a Verona senza il Bacanal del Gnoco». Valerio Corradi, presidente del Comitato del Bacanal, finito nel mirino di Palazzo Barbieri, ha le idee chiare. E in questo colloquio con la Cronaca di Verona prova a mettere le cose in chiaro. – Corradi, porti pazienza ma il Comune dice che non siete più un interlocutore affidabile.. «non si può farsi rimborsare una spesa da tre enti diversi (Comune, Camera di commercio, ministero e così via)e che quindi non ci sono i presupposti per darvi altri contributi. Cosa risponde?» «Non voglio escludere che ci possano essere irregolarità, ma non per questo il Comune senza interpellarci può andare a cercare altri soggetti per organizzare la sfilata. Ritiene ci siano irregolarità? Abbiamo presentato i rendiconti da mesi e ancora non abbiamo risposte, è ancora tutto al vaglio del Comune. Ma il Ministero quando ci ha contestato i contributi, poi revocati (c’è un ricorso al Consiglio di Stato in ballo-ndr) ci ha inviato prima quattro pec per chiedere chiarimenti. E dopo i nostri chiarimenti ha concluso che comunque, secondo loro, non erano state rispettate alcune regole. Noi abbiamo fatto ricorso. Invece il Comune non si fa sentire. Ma se abbiamo un problema di riscontri con la Camera di commercio, ci chiamano e si fa una verifica. Palazzo Barbieri invece prende iniziative strane…». – Ma anche voi eravate tra i convocati alla riunione plenaria dei Comitati, in municipio, ma eravate a Roma… «Se il Comune ha un problema con il Bacanal, convoca il Bacanal per chiarire, non tutti i Comitati di Verona e provincia con un’assemblea plenaria. Nella quale tra l’altro non si è parlato del tema all’ordine del giorno, ma solo di chi poteva essere disponibile a organizzare la sfilata del 13 febbraio al posto nostro. E ricordo che nel direttivo del Bacanal del Gnoco l’Amministrazione comunale è rappresentata dal sindaco o da un suo delegato». «Noi la sfilata dei carri la faremo il 13 febbraio come vuole la tradizione. Ci stiamo già organizzando. Il Comune non ci vuole dare il contributo? Pazienza, cercheremo altri sostenitori o vedremo di risparmiare».
Papà del Gnoco, muro contro muro. La maschera è gestita da sempre dal Senato del Comitato. Si attendono le convocazioni
– Fatto sta che il Comune vuole che il Carnevale sia organizzato da altri e in modo diverso… «Ma il Comune non è l’organizzatore del Carnevale. Organizza altre iniziative, come Verona in Love o simili. Perché il Carnevale è organizzato da 65 anni dal Bacanal del Gnoco che è il titolare della manifestazione. Il Comune dà un contributo alla manifestazione, se ora invece non lo vuole erogare, la manifestazione si farà lo stesso. Faccio un esempio. Se Veronafiere non ottiene un contributo ministeriale per una fiera, non è che cancella la manifestazione; la fa ugualmente, magari contenendo le spese. Quindi il Comune, per chiarire, svolga il suo ruolo di istituzione e non quello di organizzatore. Sta convocando un Comitato alla volta, di tutti i paesi della provincia, per cercare di sostituirci. Ma non conosce né il meccanismo né la tradizione: i Comitati dei paesi sono invitati da noi alla sfilata, perché la testa del Carnevale siamo noi. Il Comune invece parte dalla coda… Siamo noi quelli che hanno titolo sul Carnevale, non può mettere assieme tutti quelli che sono contro di noi». – Ma è emerso anche un altro aspetto: la maschera del Papà del Gnoco di chi è? E’ una esclusiva del Bacanal? Ci può essere un Carnevale senza la sua maschera storica? «Questa è una barzelletta. La figura di papà del Gnoco è gestita da sempre dal Senato del bacanal, composto dagli ex papà del Gnoco. Quindi ha un proprietario. E’ inutile che l’assessora Ugolini dica che è un patrimonio della città: anche il logo dell’Hellas Verona è della città, ma è di proprietà della società di calcio. Questa strada per il Comune la vedo molto in salita. E anche scivolosa». Ma avete in programma un incontro con il Comune per chiarire? «lo vado a casa d’altri se sono invitato. Aspettiamo una convocazione, intanto stiamo lavorando assieme ad altri 21 Comitati per la manifestazione di febbraio e il programma del Carnevale che a breve consegneremo al Comune. E il comune ci dovrà dire se sarà al nostro fianco o se invece farà sempre muro contro muro andando sui giornali invece di rapportarsi con noi. Perché sia chiaro che noi per il 13 febbraio saremo pronti».
            


