Il Consiglio di Stato boccia Superbeton Dalla sentenza risulta che gli impianti non sono stati adeguati alle prescrizioni della Provincia

“Dalla complessa esposizione dei fatti, come riportati nel provvedimento di revoca impugnato, emerge che sono plurimi e reiterati gli inadempimenti di parte appellante alle prescrizioni imposte all’esercizio dell’attività di recupero di rifiuti; inadempimenti che hanno comportato emissioni sonore e olfattive che hanno provocato continue lamentele dei cittadini residenti nella zona in cui è collocato l’impianto in contestazione. Le tre note contestate da parte appellante integrano a tutti gli effetti vere e proprie diffide idonee, se non ottemperate, a far scattare la revoca dell’Autorizzazione unica ambientale”.
Con queste parole il Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata in data 30 maggio 2025, conferma la sentenza del Tar del 2002 e respinge l’ennesimo ricorso della ditta Superbeton contro il provvedimento di revoca dell’autorizzazione alla produzione di bitumi emanato dalla Provincia di Verona in data 31 gennaio 2020 a seguito delle numerose violazioni riscontrate dai tecnici provinciali e comunali nell’impianto situato nei pressi del centro abitato di Montorio.
“Questa dovrebbe essere, auspicabilmente, la parola fine ad una lunghissima vicenda che ha visto per anni impegnato il comitato di cittadini di Montorio con l’aiuto di Legambiente e del sottoscritto contro un caso di inquinamento ambientale” commenta Michele Bertucco di In Comune di Verona – Sinistra Civica Ecologista, assessore della Giunta Tommasi. “Dai riscontri dei tecnici e ora anche delle sentenze dei tribunali amministrativi risulta che la ditta non ha mai adeguato struttura ed impianti alle prescrizioni della Provincia volte a limitare le emissioni sonore e olfattive. La parte più difficile della battaglia – ricorda Bertucco – è stato mobilitare le istituzioni che una volta disposti gli accertamenti hanno verificato la bontà di quanto denunciato da associazioni e comitati”.