Il Custoza è (finalmente) Custoza. Concluso l’iter di modifica del disciplinare Eliminato “Bianco di Custoza”, ora il vino si chiamerà solo con il nome del territorio

Il 26 dicembre entrerà in vigore il Regolamento di esecuzione UE , pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 6 dicembre u.s., a conclusione del complesso ed articolato iter di modifica del disciplinare di produzione del vino Custoza DOC.
Il processo di revisione iniziato diversi anni fa ha incontrato due diversi momenti istituzionali al fine del suo completo perfezionamento: una prima parte di competenza nazionale si è già positivamente conclusa con l’approvazione da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il 7 giugno 2019; la seconda, oggetto di pronunciamento da parte delle Autorità Europee, è stata conclusa con successo ed è efficace proprio a partire da questi giorni.
La ratio che ha ispirato l’introduzione delle modifiche si può sintetizzare nella volontà di valorizzare al massimo le peculiarità e le potenzialità della denominazione Custoza per interpretare al meglio l’art of blending dei produttori coniugata con l’identità territoriale e le migliori regole per raggiungere la massima espressione qualitativa.
“Festeggiamo un traguardo fondamentale per la denominazione che rappresenta un importante passo per la crescita della nostra immagine”. Afferma la presidente del Consorzio Tutela Vino Custoza DOC, Roberta Bricolo. “Il nome Custoza, senza altre specifiche, semplifica la comunicazione nei confronti del mercato e rafforza il legame con il territorio che ci identifica.”
Venendo dunque alle novità di oggi introdotte con la pronuncia Europea, viene accolta con favore l’approvazione della richiesta delimitazione della zona di imbottigliamento del vino Custoza, riservata ora all’area di produzione e alla provincia di Verona, con l’unica eccezione dei comuni limitrofi delle provincie di Brescia e Mantova, dove tradizionalmente il Custoza è sempre stato apprezzato ed imbottigliato.
L’imbottigliamento nella zona di produzione è da considerarsi come un complessivo salto di qualità della denominazione, che vuole poter essere annoverata tra le più importanti e storiche; questa infatti garantisce più efficacemente le qualità e le caratteristiche particolari che la zona geografica di origine conferisce ai vini DOP Custoza, in quanto l’applicazione e il rispetto di tutte le norme tecniche riguardanti il trasporto e l’imbottigliamento avvengono sotto la responsabilità e competenza professionale delle aziende produttrici.
E finalmente arriviamo anche al nome. Sarà solo ed esclusivamente “Custoza”: immediato e riconoscibile, intrinsecamente legato al territorio, vantando una forte connessione con la Storia italiana, e che esalta al massimo la spiccata identità di questi vini che nascono alle porte di Verona.
Il vino Custoza diventa volano d’eccellenza della promozione di un’intera area fino a poco tempo fa ancora poco conosciuta e che oggi si fa sempre più strada nel segno dell’enoturismo e turismo rurale che richiama sempre più visitatori ed appassionati, anche stranieri, sul nostro bellissimo territorio.
Con queste premesse il vino Custoza si affaccia al nuovo anno con entusiasmo ed ottimismo, dettati dalla consapevolezza dei grandi passi avanti compiuti da tutta la filiera produttiva con un grande spirito di sinergia e collaborazione: gli obiettivi da raggiungere sono chiari e definiti.