Il figlio della vittima, tra violenze e alcol Paolo Bissoli, unico sospettato, era stato allontanato dalla moglie un anno fa

Nel momento in cui scriviamo il giudice per le indagini preliminari non si è ancora espresso, ma sembra po­co più che una formalità al­la luce dei gravi indizi di col­pevolezza a carico dell’indagato. Paolo Bissoli, 52 anni, unico sospettato per l’omicidio della madre, Maria Spadini, 80 anni, avvenuto ieri mattina nella sua casa di Bovolone – dove vivevano assieme – è in carcere. Le due coltellate alla schiena dell’anziana, se­condo gli investigatori, le ha inferte lui. L’alibi dell’indagato non ha retto le ore di interrogatorio (aveva detto che al mo­mento della tragedia si trovava al bar). Bissoli non ha saputo rispondere alle nu­merose incongruenze fatte presenti dal magistrato sull’orario di rientro a casa, dove si trovava, cadendo più volte in contraddizione. L’uomo, che da qualche mese era tornato a vivere nell’abitazione della ma­dre dopo la separazione con la mo­glie, non ha confessato e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Era stato cacciato di casa (vi­veva a Raldon) per alcuni episodi di violenza. Pare che l’uomo abbia avuto problemi legati all’abuso di alcol. La settimana scorsa è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti. Nel suo recente passato, nel 2018, anche l’arresto per due tentate rapine a Zevio. La mamma era rimasta vedova da qualche anno e aveva acconsentito che il figlio tornare a casa. La signora aveva alcuni problemi di salute ma era autosufficiente, andava da sola al supermercato, in posta, ed era molto conosciuta nel quartiere. La convivenza col figlio non era stata facile.