Il Giro da Budapest a Verona. Tre settimane di spettacolo. Un grande escluso, Viviani Elia resta a casa, una decisione assurda della sua squadra

Il Giro d’Italia è scattato oggi da Budapest. Arriverà a Verona dopo 3 settimane di spettacolo e fatica che assegneranno la maglia rosa detenuta da Egan Bernal. Previste 7 tappe per velocisti, 6 di media montagna, 6 di alta montagna (4 con arrivo in salita) e 2 tappe a cronometro (26 km complessivi, mai così pochi negli ultimi 60 anni), per un totale di 3410 km da percorrere. Si tratta della 14° partenza dall’estero per la corsa rosa, e proprio dalla capitale ungherese prenderà il via la tappa che deciderà chi sarà il primo ad indossare il simbolo del primato.
La maglia rosa sarà infatti assegnata a Visegrad, dopo un insidiosissimo arrivo che darà possibilità di successo a tante tipologie diverse di corridori. Si tornerà poi al centro di Budapest, dove è prevista una cronometro individuale di 9 km, anche stavolta con un finale in salita. La tre giorni ungherese si concluderà con la prima tappa per velocisti puri, a Balatonfured.
RITORNO IN ITALIA.
Il primo giorno di riposo servirà a tornare in Italia, ma soprattutto a ricaricare le batterie: perché si va in Sicilia e si riparte col botto. L’arrivo della 4° tappa è sull’Etna, e non è l’unica difficoltà della prima settimana, che alternerà tappe per velocisti (Scalea, Messina) a frazioni molto impegnative come quella di Potenza, fino al tappone di domenica 15 maggio. Doppia scalata al Blockhaus e grande opportunità di fare distacchi per i corridori. Il Giro d’Italia 2022 sarà caratterizzato da tantissime tappe dalla difficile interpretazione, che permettono quindi diverse chiavi di lettura da parte del gruppo.
IL GRANDE ASSENTE. Non ci sarà purtroppo il veronese Elia Viviani, l’uomo di punta del nostro ciclismo. La squadra lo ha infatti escluso, puntando su uomini di classifica e quindi ritenendo inutile tenere in squadra un velocista come Elia. Un peccato, perchè Elia aveva puntato molto sul Giro e perchè avrebbe potuto davvero centrare quel successo di prestigio che gli manca da un po’.
TRE VERONESI IN CORSA. I “nostri” corridori in corsa sono dunque tre. Formolo, Zardini e Gabburo. Formolo, numero di corsa 215, è in una delle squadre più forti, la Uae Emirates, dove potrebbe trovare spazio soprattutto in salita. Scalatore quotato èanche Edo Zardini, numero di gara 88, maglia della Androni. Zardini ha dimostrato nelle ultime gare di avere una buona condizione e lo vedremo sicuramente in qualche fuga importante.
Corre col 54 Davide Gabburo, altro veronese, in forza alla Bardiani. Un altro corridore cui non manca il coraggio e che troverà modo di lasciare un segno.
LE GRANDI SALITE— Se si parla di possibili attacchi da lontano, la 15° tappa non può che stuzzicare l’appetito degli scalatori più combattivi. L’arrivo di Cogne, caratterizzato da una salita lunga e pedalabile, arriva dopo due ascese molto dure come Pila-Les Fleurs e Verrogne. Una soluzione sperimentata molto spesso dalla corsa rosa, quella di posizionare le salite più dure prima di un arrivo più morbido: del resto la coppia Mortirolo-Aprica, e lo spettacolo che regala sempre, insegna. Proprio ad Aprica arriverà la 16° tappa, ma stavolta con un percorso diverso: il Mortirolo c’è anche stavolta, ma il piatto forte della giornata sarà il Santa Cristina, prima della picchiata verso il traguardo. Si tratta della tappa col maggior dislivello: 5440 metri.
IL GRAN FINALE— Sempre parlano di tentativi da lontano, la 17° tappa è pane per i denti di chi ha voglia di spettacolo. Prima il Passo del Vetriolo, poi il Monte Rovere con un ultimo tratto all’11% medio con picchi del 15. Gli scalatori avranno ancora 2 tappe a disposizione, la terzultima, con l’arrivo al Santuario di Castelmonte, e poi la tappa regina del Giro d’Italia: Belluno-Marmolada, con arrivo in cima al Fedaia, salita che più volte ha fatto sfracelli nella storia della corsa rosa. Prima il Passo San Pellegrino, poi il Pordoi (che sarà anche Cima Coppi, coi suoi 2239 metri) e infine il Fedaia. Il Giro si concluderà con la seconda cronometro, quella di Verona: 17 km con la salita delle Torricelle in mezzo.