Il massacro del Sand Creek raccontato da Fabrizio De Andrè

Tanti sono i massacri che si sono susseguiti nel corso della storia per mano dell’uomo. Ancor più quelli per mano dell’uomo bianco; e molti di questi sono stati dimenticati. Al culmine della guerra tra americani e indiani, sul letto del fiume Big Sandy Creek in Colorado, erano stanziati pacificamente e su concessione del Governatore Evans oltre 600 indiani Cheyenne e Arapaho. All’alba del 29 novembre 1864, guidati dal colonnello Chivington, 700 soldati americani e 40 artiglieri muniti di carabine si spinsero silenziosamente sulle rive del Sand Creek, tendendo un’imboscata nell’accampamento degli indiani che dormivano nelle loro tende. Completamente disarmati, oltre 200 nativi tra donne, bambini e anziani vennero torturati, uccisi e mutilati dai soldati di Chivington. Dopo 4ore di massacro il villaggio venne saccheggiato e dato alle fiamme.Fabrizio De Andrè ha raccontato il massacro di Sand Creek in una canzone, facendo narrare i fatti ad un bambino che sopravvive all’avvenimento e che crede sia solo un sogno.
“Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso; il lampo in un orecchio nell’altro il paradiso. C’è un dollaro d’argento sul fondo del Sand Creek”.

F.De Andrè