Il Ponte di Penelope E’ stata installata la passerella sospesa che consente agli operai di riprendere i lavori dopo la rovinosa piena dell’Adige. Il cantiere è aperto da 30 mesi e 3 inverni. A giugno riapertura parziale, quella completa non si sa. Dopo la guerra fu ricostruito in un anno

Verona 04/03/2024 viabilità Ponte Nuovo, nuova impalcatura viabilità Photo Giorgio Marchiori

Ponte Nuovo? Il ponte di Penelope. E’ ora di cambiare nome a questo ponte che ormai è un cantiere senza fine. Da 30 mesi ormai è chiuso al traffico: a ottobre 2021 la prima chiusura di una corsia, da novembre 2021 la chiusura completa. E’ il terzo inverno quindi che da via Nizza non si può passare verso Veronetta e San Tomaso. Le previsioni sono ancora lunghissime anche se si apre questa settimana una nuova fase di lavori per Ponte Nuovo.
Dopo che la piena dell’Adige ha distrutto l’impalcatura sul lato a monte che consentiva agli operai di lavorare, è stato necessario smontare tutto, togliere i rami, riportare il cantiere in sicurezza e chiedere al Genio civile l’autorizzazione per installare una passerella sospesa che consenta agli operai di riprendere i lavori. Finalmente dopo lunghe attese la passerella è in fase di montaggio e questa settimana gli operai potranno riprendere il lavoro in cantiere.
Ma con quali tempi?
Come aveva anticipato l’assessore Benini alla Cronaca di Verona, per riaprire una corsia alle auto si dovrà attendere fine giugno, inizi di luglio. Sarà riaperta la corsia a monte, da via Nizza a Veronetta, lato a monte. Ma in questo momento non si possono fare previsioni per il completamento definitivo.
Quindi vuol dire che passeranno 36 mesi e avremo ancora il cantiere sul ponte. Un record. Negativo.
Del resto Ponte Nuovo si chiama così perché è sempre stato rifatto. Tra i ponti di Verona è quello che ha subito più crolli e rifacimenti: è stato ricostruito 12 volte, questa è la tredicesima. E nn porta buono. E’ stato distrutto da incendi quando era ancora costruito in legno, è crollato per la piena del 1882, è crollato poi sotto il peso delle truppe viscontee, è stato spazzato via dalle mine dei nazifascisti in ritirata il 25 aprile 1945. Ma è sempre stato ricostruito in tempi più brevi di quelli attuali.

Fine lavori? Una previsione impossibile

Basti pensare che dopo la guerra, il ponte venne ricostruito in un anno: fu inaugurato nell’ottobre 1946, dopo un anno dal disastro bellico.
La piena dell’Adige di fine ottobre 2023, durata fino primi di novembre ha fatto gravi danni al cantiere: l’ingombrante impalcatura addossata al ponte era evidentemente inadeguata a far fronte a una piena del fiume, peraltro prevedibile vista la stagione autunnale. Ed è stata trascinata dalla corrente, colpita dai tronchi che arrivavano veloci con la piena e i tubi hanno rischiato di fare gravi danni al ponte stesso.
Ora non vogliamo fare paragoni con la Cina dove è stato rifatto un ponte in 43 ore, non 43 mesi, ma restando in Italia abbiamo visto che il Ponte Morandi è stato ricostruito in 12 mesi, il ponte San Giorgio sempre a Genova in 15 mesi; nella nostra provincia per il ponte a passo Fittanze (chiuso da anni) ci sono voluti 6 mesi dall’inizio lavori, per il ponte di Grezzana sulla Sp6 serviranno dai 3 ai 4 mesi.
Forse fosse stato abbattuto e rifatto, Ponte Nuovo oggi sarebbe già pronto. Fatto sta che vuoi per colpa della burocrazia, delle amministrazioni comunali, di quello che volete voi, i tempi di questo cantiere sono uno scandalo. Inaccettabile.
Il Ponte di Penelope.