IL ROBOT CHE POTRÀ OPERARE IN MODO SEMIAUTONOMO In chirurgia permetteranno una riduzione della fatica dei chirurghi e del costo degli interventi. Si adatteranno ad anatomie diverse

I robot autonomi sono un argomento di grande attualità e interesse, ma non esistono ancora metodi consolidati per la progettazione e la realizzazione di questi sistemi. Il progetto ARS (Robot Chirurgico Autonomo), ideato dal dipartimento di Informatica dell’università di Verona si propone di sviluppare una metodologia unificata per la progettazione di robot che siano in grado di operare in modo (semi)autonomo in ambienti, come quello della chirurgia, in cui la qualità delle prestazioni e la sicurezza sono della massima importanza. Il progetto gode del finanziamento di 2,75 milioni di euro da parte dell’European Re­search Council (ERC), tramite il bando Advanced Grant. Per l’ingegneria sono 2 in totale i progetti italiani vincitori quest’anno, una decina in tutta Europa, a testimonianza dell’estrema selettività del bando e della solidità della proposta veronese. Il progetto è stato illustrato da Paolo Fiorini, docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni dell’università veronese, alla presenza del rettore dell’ateneo, Nicola Sartor, del delegato alla ricerca Mario Pezzotti e dal direttore del dipartimento di Informatica, Franco Fummi. “In chirurgia i robot autonomi sono particolarmente i benvenuti perché permetteranno una riduzione della fatica dei chirurghi e del costo degli interventi – spiega Paolo Fiorini. – Contia­mo di realizzare dei sistemi di controllo innovativi che permettano ai nostri robot di duplicare i movimenti del chirurgo in anatomie diverse da quelle dei pazienti studiati.