Il Sultano dell’Oman punta su Verona. Investimenti sull’hub di Marmomac per 40 miliardi di euro. Nuovi progetti

Un viaggio che inizia a 2.200 metri di altezza, nelle cave delle Alpi Venoste, passa per le Alpi Apuane e poi per l’isola croata di Brač e i suoi marmi bianchi, arriva sui Colli Berici e fino alle cattedrali in pietra del Regno Unito. È questo il percorso ideale che unisce i cinque nuovi Mastri della Pietra 2025, nominati ieri a Marmomac: Burkhard Pohl, Paolo Camaiora, Tamara Plastić, Giovanni Conterno e Charlie Gee. Un itinerario che racconta come la pietra, in ogni luogo, sappia farsi materia di identità, cultura e innovazione. II riconoscimento dei Mastri della Pietra, istituito a Verona nel 1319 dall’Antica Libera Corporazione dell’Arte della Pietra e rifondato a Marmomac nel 1980, viene attribuito a personalità che hanno saputo promuovere con la propria attività il comparto tecno-lapideo. I premiati hanno ricevuto dai vertici di Veronafiere il presidente Federico Bricolo, l’amministratrice delegata Barbara Ferro e il direttore generale Adolfo Rebughini il cubetto in marmo rosso di Verona, la formella della Corporazione e lo scalpello d’argento, simboli di un’eredità che continua a evolversi. I cinque Mastri della Pietra sono: Burkhard Pohl, ingegnere e imprenditore altoatesino, conosciuto come ”Re del Marmo”; l’architetto e docente Paolo Camaiora che è stato riconosciuto l’impegno nella ricerca storica sull’uso dei materiali lapidei e nella progettazione; Tamara Plastić, ingegnere e direttrice della scuola del marmo di Pučišća in Croazia che ha ricevuto il titolo per il suo lavoro nella formazione e nella trasmissione del sapere artigianale; Giovanni Conterno, fondatore del gruppo La Favorita, che ha ricevuto l’investitura per aver guidato dal 1967 con visione e capacità imprenditoriale una realtà che ha saputo coniugare artigianato, colore e innovazione tecnologica e Charlie Gee, giovane maestro scalpellino e influencer britannico, che è stato premiato come ambasciatore internazionale dell’arte del restauro lapideo. Sul fronte del business da segnalare l’arrivo in Fiera dell’ambasciatore del Sultano dell’Oman in Italia, Nazar Al Said. II Sultanato dell’Oman ha scelto la vetrina di Marmomac 2025 a Verona per presentare le proprie strategie di sviluppo. Sul tavolo ci sono oltre 19,7 miliardi di dollari già investiti e altri 19,2 miliardi in potenziali nuovi progetti. Nel corso della manifestazione di Veronafiere dedicata alla filiera tecno-lapidea, il ministero dell’Energia e dei Minerali dell’Oman, insieme a Madayn – l’agenzia governativa incaricata dello sviluppo del settore industriale e della creazione di aree produttive – ha illustrato le opportunità per le imprese internazionali che vogliano puntare sul Sultanato come hub regionale per la pietra naturale e i materiali da costruzione. Madayn gestisce una rete composta da 10 città industriali operative, 3 in fase di sviluppo, una free zone e un parco tecnologico, per un totale di 15 poli che coprono l’intero territorio nazionale dell’Oman. Ad oggi ospitano oltre 2.000 imprese e hanno generato più di 55mila posti di lavoro, con costi operativi inferiori fino al 50% rispetto ad altri mercati del Golfo.