Con sentenza pubblicata il 25 giugno, la prima sezione del Tar del Veneto ha dichiarato “inammissibile e comunque infondato” l’ennesimo ricorso presentato dai proprietari dei terreni su cui sarebbe dovuto sorgere un mega complesso residenziale di oltre 120 appartamenti noto come Pua Ai Tigli a Montorio, facente capo al costruttore Leardini, completo di palestre, campi da tennis e da basket, fontane con giochi d’acqua di diversi metri di altezza. “Un progetto talmente incredibile – sottolinea l’assessore Michele Bertucco – che venne restituito ai proponenti da parte del Comune non appena scaduti i 5 anni di validità del relativo accordo di programma senza aver visto l’investimento di un solo euro, e non appena verificato che il contributo di sostenibilità promesso era insufficiente a realizzare anche soltanto una strada e che le misure della palestra erano completamente sballate. Nel frattempo va ricordato che si era verificata anche l’uscita di scena dell’ex vicesindaco Giacino, grande narratore dell’urbanistica del Piano degli interventi della prima amministrazione Tosi, coinvolto nella nota inchiesta per corruzione e concussione. La sentenza del Tar – prosegue Bertucco – conferma che, al di là di tutte le complesse vicende urbanistiche, risulta decisiva al fine del respingimento dei ricorsi la dichiarazione di nullità della relativa scheda norma, la numero 159, a seguito della scoperta, da parte del sottoscritto, della fideiussione falsa. Se l’urbanistica è spesso il dominio delle interpretazione della norma (ciò che ha consentito ai proponenti di vincere uno o due ricorsi su alcuni aspetti marginali della vertenza), il principio secondo il quale il partner privato deve presentare adeguate garanzie a tutela dell’ente pubblico con il quale collabora, emerge forte e inviolato da tutta la selva di ricorsi a cui abbiamo assistito fino ad oggi”.