«Il Turco in Italia» dopo 200 anni. Oltre alle repliche del 21 e 23 novembre anche una recita straordinaria sabato 22

È finita un’attesa lunga oltre duecento anni. Ieri, Il Turco in Italia ha conquistato il Filarmonico, teatro affollato e attento per la prima messa in scena scaligera del dramma buffo di Rossini, diretto per l’occasione da Lü Jia. Lo spettacolo di Roberto Catalano ha schierato un cast di raffinati belcantisti e attori spigliati, Orchestra, Coro e Tecnici di Fondazione Arena. Oltre alle repliche del 19, 21 e 23 novembre, anche una recita straordinaria in forma ridotta e adattata per bambini e famiglie il 22 novembre. «dramma buffo» di Felice Romani per la musica di Gioachino Rossini, vide la luce alla Scala di Milano nel 1814, quando il compositore aveva solo 22 anni, mescolando con originalità i temi dell’opera comica italiana, la modernità della commedia borghese e del metateatro. Per dare vita a questi personaggi rossiniani servono attori impegnati e raffinati belcantisti, caratteristiche del cast guidato dal basso Carlo Lepore, già protagonista rossiniano nelle ultime produzioni veronesi, qui nel ruolo del titolo, il principe Selim. La volubile Donna Fiorilla è l’applaudito soprano Sara Blanch, il marito tradito l’esperto baritono Fabio Previati, il di lei spasimante Narciso il tenore Dave Monaco (tra i più recenti vincitori del concorso Operalia), Zaida è il soprano Marianna Mappa, Albazar il tenore Matteo Macchioni, mentre il poeta Prosdocimo è il giovane baritono Michele Patti. Sul podio, alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena e del Coro preparato da Roberto Gabbiani, torna al Teatro Filarmonico il Maestro Lü Jia, già direttore musicale a Verona. L’allestimento è firmato dal regista Roberto Catalano con scene di Guido Buganza, costumi di Ilaria Ariemme, luci di Oscar Frosio, coprodotto dai teatri di Rovigo, Ravenna, Jesi, Novara, Rimini, Pisa. Qui lo sfondo napoletano e l’orientalismo sono meno rilevanti dell’approfondimento psicologico dei personaggi: figure contemporanee, portate dal contesto consumistico – pur buffo e colorato – a trattare le persone intorno a loro come oggetti sostituibili, per (ri) scoprire solo alla fine l’autenticità e l’unicità dell’amore vero. L’opera replica mercoledì 19 novembre alle 19, venerdì 21 alle 21 e domenica 23 novembre alle 15.30, con una durata di 3 ore circa, compreso un intervallo. Una replica straordinaria in forma ridotta a 70 minuti e adattata per un pubblico di bimbi e famiglie, andrà in scena sabato 22 novembre alle 15.30 con lo stesso cast e il soprano Vittoriana De Amicis nella parte di Fiorilla. Per la rassegna Andiamo a teatro, il mondo della scuola potrà partecipare alla rappresentazione di venerdì 21 novembre alle 19 al Filarmonico con uno speciale Preludio un’ora prima dello spettacolo: un’introduzione alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, a cura di Fondazione Arena, nella prestigiosa Sala Maffeiana.