IL TUTOR E’ COMOLI FERRARI Acquisito il Gruppo Mauri che porta in dote 26 filiali

l maggior problema delle aziende che vogliono essere competitive e al passo con le richieste del mercato è di poter innovare in continuazione. Una difficoltà che non nasce da una pigra strategia industriale, ma dalla difficoltà di accedere al credito. Il risultato è che gran parte delle aziende italiane utilizza macchinari obsoleti. E qui è entrata in gioco Comoli Ferrari, leader nel settore della distribuzione di materiale elettrico, che ha avviato con successo un piano di “tutoraggio” per le imprese che vogliono innovare ma hanno difficoltà a ottenere finanziamenti dalle banche. Comoli Ferrari sta così dando un forte contributo all’innovazione del settore e anche completando un piano di digitalizzazione dell’industria 4.0.Inoltre ha messo a segno un altro colpo nel piano dell’espansione con la conclusione dell’acquisizione del gruppo Mauri, che porta in dote un fatturato annuo di 90 milioni di euro e 26 filiali in Emilia-Romagna e nell’est Lombardia, oltre a 280 dipendenti. In questo modo Comoli Ferrari va a coprire in modo capillare il Nord e il Centro Italia (comprese Emilia e Toscana), mentre nel Veneto l’espansione verrà completata nell’arco dei prossimi anni (ora possiede un solo punto vendita a VeronBasta guardare ai numeri dei dipendenti. L’azienda di Novara ha aggiunto ai suoi 600 dipendenti i 280 del gruppo Mauri. Una fusione, quindi, che non nasce da dolorosi ridimensionamenti dell’organico, come avviene spesso nelle acquisizioni. Paolo Ferrari, amministratore delegato di Comoli Ferrari, sottolinea che «non ci sono stati licenziamenti» e che «avendo ripulito il fatturato dei clienti insolventi per -10 milioni di euro, il 2016 sarà un anno di consolidamento».

l maggior problema delle aziende che vogliono essere competitive e al passo con le richieste del mercato è di poter innovare in continuazione. Una difficoltà che non nasce da una pigra strategia industriale, ma dalla difficoltà di accedere al credito. Il risultato è che gran parte delle aziende italiane utilizza macchinari obsoleti. E qui è entrata in gioco Comoli Ferrari, leader nel settore della distribuzione di materiale elettrico, che ha avviato con successo un piano di “tutoraggio” per le imprese che vogliono innovare ma hanno difficoltà a ottenere finanziamenti dalle banche. Comoli Ferrari sta così dando un forte contributo all’innovazione del settore e anche completando un piano di digitalizzazione dell’industria 4.0.Inoltre ha messo a segno un altro colpo nel piano dell’espansione con la conclusione dell’acquisizione del gruppo Mauri, che porta in dote un fatturato annuo di 90 milioni di euro e 26 filiali in Emilia-Romagna e nell’est Lombardia, oltre a 280 dipendenti. In questo modo Comoli Ferrari va a coprire in modo capillare il Nord e il Centro Italia (comprese Emilia e Toscana), mentre nel Veneto l’espansione verrà completata nell’arco dei prossimi anni (ora possiede un solo punto vendita a VeronBasta guardare ai numeri dei dipendenti. L’azienda di Novara ha aggiunto ai suoi 600 dipendenti i 280 del gruppo Mauri. Una fusione, quindi, che non nasce da dolorosi ridimensionamenti dell’organico, come avviene spesso nelle acquisizioni. Paolo Ferrari, amministratore delegato di Comoli Ferrari, sottolinea che «non ci sono stati licenziamenti» e che «avendo ripulito il fatturato dei clienti insolventi per -10 milioni di euro, il 2016 sarà un anno di consolidamento».