Il Verona ha già la testa al Frosinone Nuovo rigore sbagliato da Djuric: il giovanissimo Suslov aveva già il pallone in mano

hellas stadio udali Ph Renzo Udali©

Come già successo in occasione delle gare esterne disputate contro Fiorentina e Inter, il Verona è tornato a mani vuote anche dalla trasferta dell’Olimpico in casa della “nuova” Roma di Daniele De Rossi, chiamato in settimana sulla panchina romanista dopo il clamoroso esonero di José Mourinho. Nell’incontro disputato contro i giallorossi la squadra di Baroni è partita con il piede sbagliato, trovandosi sotto di due reti dopo nemmeno mezz’ora di gioco. E in entrambe le reti hanno pesato alcuni errori difensivi, con Tchatchoua come principale imputato. Il merito dei gialloblù è stato quello di non perdere la bussola, nonostante il doppio colpo subito, rimanendo in partita, senza correre altri pericoli degni di nota. Nella ripresa, invece, c’è stato il tanto atteso cambio di marcia. Complice, forse, una Roma che ha un po’ tirato in remi in barca, convinta di poter gestire l’incontro, l’Hellas è entrato in campo con ben altro piglio, prendendo subito in mano le redini della partita. Un gol annullato, un rigore sbagliato e una rete di Folorunsho hanno consentito di alimentare le speranze di rimonta, risultate alla fine vane. Prestazione buona, quindi, ma di punti nemmeno l’ombra. E non è la prima volta che succede.

COSA NON HA FUNZIONATO
Nonostante la lunga lista di cessioni che hanno privato Baroni di ben otto giocatori, ai quali aggiungere i tre squalificati, il tecnico gialloblù è riuscito a mettere in campo una formazione, almeno sulla carta, abbastanza equilibrata. Sbagliato, però, è stato l’atteggiamento. Prendere due gol in meno di trenta minuti è segnale di come, anche a livello di concentrazione e intensità, molte cose preparate prima del fischio d’inizio siano venute meno. E poi c’è il tema calci di rigore sbagliati. Con quello di sabato sera fanno tre di fila. E tutti, in un certo qual modo decisivi. Per una squadra che si deve salvare sono cose da evitare nella maniera più assoluta. Per quanto ci stia che i penalty si possono sbagliare. Forse, invece che Djuric, che aveva sbagliato anche a Firenze, sarebbe stato meglio fare altre scelte. Lo stesso Suslov, per esempio, che aveva già preso in mano il pallone consegnandolo successivamente allo stesso attaccante croato, oppure Saponara, uno che anche l’altra sera non stava particolarmente entusiasmando, ma che dispone nei piedi sicuramente di maggior qualità.

COSA HA FUNZIONATO

L’aspetto più importante riguarda l’atteggiamento con il quale la squadra è scesa in campo nella ripresa. I gialloblù hanno mostrato chiara l’intenzione di voler rimettere in piedi l’incontro, conquistandosi anche le occasioni per metterla in pratica. La lieta sorpresa della serata è stata la prestazione di Cabal, alla sua prima da titolare. Il giovane difensore colombiano, dopo la cessione di Doig, non si è lasciato sfuggire l’occasione, dimostrando di avere tutte le carte in regola per ritagliarsi sempre maggior spazio. Sono piaciuti anche Folorunsho, che oltre al gol sembra tornato sui livelli di inizio stagione, e Suslov, in miglioramento continuo e diventato oramai pedina insostituibile.

TESTA AL FROSINONE
Ora, però, testa al Frosinone. Un’altra partita, guarda caso, da non sbagliare. Anche perché, come dicevano i latini, “errare humanum est, perseverare diabolicum”.
Enrico Brigi