
Nel clima incandescente di Livorno il Verona è sceso in campo consapevole di giocarsi la stagione in una partita secca che può aprire la strada ai playoff o chiudere anzitempo la stagione. Fin dai primi minuti la partita si dimostra ostica e tesa, con i padroni di casa bravi a convertire il calore degli spalti in foga agonistica sul campo costringendo il Verona a incassare la prima spinta biancoverde cadendo spesso nell’indisciplina.
I primi punti della partita infatti arrivano da un calcio di punizione da posizione favorevole ma Livorno dimostra di avere buone carte da giocare anche in mischia, mentre il Verona fa vedere le cose migliori in touche, rubando molte rimesse e frenando l’inerzia dei toscani. Nei primi venti minuti gli antracite faticano a muovere il pallone e non riescono a sfuggire all’aggressività dei livornesi, lasciando loro la supremazia territoriale e venendo graziati prima della mezz’ora da uno scivolone dell’ala destra livornese che incespica prima di entrare tutto solo in area di meta.
Alla mezz’ora arrivano i primi punti del tabellino Antracite, con Venter che centra i pali malgrado le distrazioni irrispettose del pubblico di casa. Sbloccato il punteggio il Verona si spinge avanti e prova ad agguantare il sorpasso, ma le imprecisioni in touche costano care e impediscono agli antracite di costruire occasioni concrete mentre Livorno, capitalizzando l’aggressività sui punti d’incontro e il predominio in mischia chiusa, riesce a riprendere il vantaggio con un altro calcio di punizione, chiudendo il primo tempo in vantaggio per 6-3.
La ripresa inizia con lo stesso copione, in un amen le squadre concedono un calcio per parte portando il risultato sul 9-6, il Verona cerca di trovare le sue certezze e rendersi pericoloso. L’occasione giusta arriva a metà del secondo tempo: il Verona alza finalmente il ritmo e guadagna un calcio di punizione sui quindici metri, dalla touche il subentrato Zorzetto lancia bene e il drive antracite fa il resto conquistando il primo vantaggio veronese con Bezzolato che marca la meta del 9-13.
Per I padroni di casa è il colpo di grazia. Le forze cominciano a mancare e con esse la lucidità e la foga. Il Verona sente il momento e preme sull’acceleratore lavorando il pallone con autorità e pazienza.
Alla metà del secondo tempo i padroni di casa provano a mettere in campo le ultime energie cercando si sfruttare la superiorità numerica garantita da un giallo sventolato a Fagioli, ma la linea antracite tiene e avanza, con certezza ritrovata in rimessa laterale, fino ad allungare nel punteggio con un altro calcio di Venter che porta il Verona sul più sette.
I padroni di casa col passare dei minuti calano di intensità e aumentano il numero dei falli, puniti a ripetizione dal piede dell’apertura antracite che aumenta il distacco a dieci punti. Il punto esclamativo sulla partita è di Max Dowd che finalizza una penetrazione letale di Leo Quintieri e segna in tuffo la meta del 9 24 che chiude i conti e manda il Verona in semifinale.
Non c’è tempo per festeggiare il passaggio del turno, domenica si torna in campo per la semifinale di andata contro Parabiago che ha dominato della stagione regolare. Servirà il Payanini Center delle grandi occasioni per dare ai ragazzi antracite tutto il sostegno che meritano.