Il Vigasio sul palcoscenico della D Una bella soddisfazione per il presidente Zaffani e per il direttore sportivo Marco Pacione

Il Vigasio nella prossima stagione giocherà in serie D. In attesa di conoscere i destini di Caldiero, in lotta per la C e Clivense, deve evitare la lotteria dei playout, questo è un dato certo. Una promozione giunta nel fine settimana pasquale e arrivata senza giocare visto che i rivali del Mestrino, Padova, non sono andati oltre al pareggio nel recupero contro il Mozzecane. Una bella soddisfazione per il presidente Cristian Zaffani che la serie D l’aveva già conosciuta un paio di stagioni fa ma un salto di categoria che svela un progetto ambizioso, quello di far rinascere il Chievo.
Già, perchè dietro il Vigasio da un anno a questa parte c’è la figura di Luca Campedelli, intanto entrato in società a fianco di Zaffani nel ruolo di presidente onorario poi con una serie di pedine che hanno contribuito alla scalata del Vigasio. Primo tra tutti il direttore sportivo Marco Pacione, con l’ex attaccante di Atalanta, Juventus e Verona che è sempre stato accanto a Campedelli in questi anni. Senza dimenticare che molte partite il Vigasio le ha giocate con le vecchie maglie del Chievo e che gli allenamenti della squadra si sono sempre svolti al Bottagisio Center. Insomma un legame profondo, la volontà di Campedelli non solo di tornare da protagonista nel mondo del calcio ma, in qualche modo, di far tornare a vivere la storia del Chievo. Ambizione che, tuttavia, è il motore che ha mosso Sergio Pellissier ed Enzo Zanin che hanno fondato la Clivense, portandola in un paio di annate dalla Terza categoria sino alla D.
E non suona certo casuale la prima mossa dell’ex bandiera della società gialloblù. Pellissier, infatti, ha presentato un’offerta per acquisire il marchio Chievo, 100 mila euro, decisamente al di sotto del valore dato al marchio subito dopo il fallimento ma, pare, ritenuta congrua dai curatori fallimentari. Bisognerà comunque aspettare fino al prossimo 10 maggio, termine ultimo per la presentazione di altre offerte, per capire se sarà Pellissier ad aggiudicarsi l’asta, oppure se ci saranno altri inserimenti. In questo senso andrà tenuta d’occhio proprio la posizione del Vigasio, l’altra società veronese che ha un forte interessamento per il Chievo. Va ricordato anche che il Vigasio aveva infatti annunciato a inizio stagione di voler cambiare il proprio nome in Chievo-Vigasio, salvo poi fare marcia indietro di fronte all’alzata di scudi del curatore fallimentare. Dalla sua, Pellissier ha il lavoro fatto in questi anni con la Clivense, società nata dalle ceneri del Chievo, di cui è presidente. Una squadra partita con l’obiettivo fisso di raggiungere in qualche anno almeno la Serie B e partito piuttosto bene con la promozione in Serie D arrivata subito attraverso un’ottima cavalcata. Quest’anno, la Clivense è venuta leggermente meno alle aspettative, faticando nella prima parte di stagione in D, ma rialzandosi decisamente nel girone di ritorno. L’obiettivo promozione non è a oggi alla portata ma nella prossima stagione la Clivense avrà tempo per riprovarci. Le motivazioni ci sono e l’ambizione anche: “Siamo una squadra costruita per vincere – afferma Pellissier – S’impara sempre, abbiamo commesso tanti errori e quello serve per imparare, conoscendo la categoria e sperando di non fare gli stessi errori il prossimo anno”. Il conto alla rovescia scade il 10 maggio. Quel giorno sapremo chi, finalmente, avrà raccolto il testimone e la storia del Chievo. Ma all’orizzonte si profila un derby davvero caldo. Sul campo e non solo.
Mauro Baroncini