In Apecar per aiutare a trovare lavoro Il progetto è cofinanziato da Fondazione Cariverona. Capofila è Lavoro & Società

Un’apecar nei quartieri di Verona per incontrare giovani da inserire nel mondo del lavoro. Grazie al progetto JobGym, personale qualificato incontrerà in uno Sportello di lavoro itinerante, a partire dalla prossima settimana, gli under 30 disoccupati o inoccupati, nei loro luoghi di aggregazione, per trovare loro un’occupazione mirata, attraverso percorsi di orientamento e formazione.
Il progetto è stato presentato oggi a Palazzo Barbieri alla presenza del sindaco di Verona Federico Sboarina, dell’assessore al Lavoro e Istruzione del Comune di Verona Daniela Maellare, del Consigliere delegato di Lavoro & Società Orazio Zenorini e della Responsabile area attività istituzionali Fondazione Cariverona Marta Cenzi.
JobGym, iniziato lo scorso anno ma parzialmente interrotto a causa della pandemia, è sviluppato da una rete di soggetti operanti nel territorio veronese nel settore dell’istruzione, dell’inserimento lavorativo, delle politiche attive del lavoro, dell’innovazione. Capofila è Lavoro & Società, a cui si aggiungono nove realtà a partire dal Comune di Verona, Fondazione Engim Veneto, Sol.Co. Verona s.c.s.c., Hermete Società Cooperativa Sociale a r.l, Mag Mutua per l’Autogestione Coop. Soc., Energie Sociali Cooperativa Sociale Onlus, COSP Verona, Fondazione Edulife Onlus, T2i – trasferimento tecnologico e innovazione s.c.a r.l.
Il progetto con un costo complessivo di 538.000 euro è cofinanziato dalla Fondazione Cariverona con un importo di 430.000 euro.
Il progetto si rivolge ai giovani veronesi tra i 16 e 30 anni con l’obiettivo di intervenire per colmare il divario tra competenze richieste dalle aziende e la formazione dei ragazzi, poiché il mondo dell’istruzione non ha ancora sviluppato tutte le preparazioni necessarie spendibili immediatamente nel mondo del lavoro e allo stesso tempo il mercato si trasforma molto velocemente richiedendo adattabilità ai cambiamenti, capacità creative e orientamento al problem solving. Inoltre, la formazione post-scolastica presenta lacune in termini di sviluppo delle competenze trasversali (cosiddette soft skills) e della capacità di sviluppare le potenzialità delle persone.