In galera chi truffa i nonni! Fino a 6 anni di carcere, moltissimi i casi nel veronese Arriva la nuova legge contro chi imbroglia gli anziani

Era ora: pugno di ferro nei confronti di chi truffa i nostri nonni! Al Senato è stato approvato un disegno di legge relativo alla circonvenzione di anziani: la nuova normativa, che ora comincerà l’iter alla Camera (e speriamo che sia breve), in buona sostanza punisce con pene dai 2 ai 6 anni di reclusione chi raggira gli over 65. Il testo è stato approvato all’unanimità da Palazzo Ma dama, con l’eccezione di un astenuto. La norma attualmente in vi gore prevede che chi raggira gli anziani incappi nell’articolo 640 del codice penale, ossia nel reato di truffa: la pena varia da uno a 5 anni di carcere (ma difficilmente qualcuno finisce nelle patrie galere) e una multa dai 51 ai 1032 euro. Se passerà il nuovo testo verrà applicato un comma all’articolo 643, che codifica la circonvenzione di incapace. Ciò permetterà non solo di elevare la sanzione, che passerà dai 500 ai 2000 euro nei confronti di chi «abusando della condizione di debolezza e vulnerabilità dovuta all’età di una persona induce taluno a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lui o per altri dannoso». Ma la nuova normativa, se come ci auguriamo verrà approvata (vedremo chi avrà il coraggio bloccarne il percorso), comporterà anche la sospensione condizionale della pena subordinata al risarcimento totale del truffato. Insomma: il truffatore, qualora non sia recidivo, per evitare la galera dovrà restituire il maltolto fino all’ultimo centesimo. Pensiamo alla nostra Verona: quanti casi di truffa a danno di anziani si verificano ogni mese? Le cronache cittadine ne sono piene. È sufficiente una rapida ricerca sul web. Ci sono i finti tecnici del gas e dell’acqua che con la scusa di controllare i contatori rapinano le persone più in là con gli anni: negli ultimi mesi si sono verificati molti episodi tra San Giovanni Lupa toto e San Martino Buon Albergo. La Bassa Veronese è vittima di questo fenomeno a ondate. Ci sono poi altri finti tecnici che fanno firmare contratti truffaldini alle persone più ingenue che così vengono catapultate in un inferno di pagamenti e clausole dalle quali diventa complicatissimo uscire: pensiamo negli ultimi tempi agli episodi al Saval, a borgo Trento, a borgo Roma alle Golosine. Le nostre aziende municipalizzate, Agsm, Amia, Acque Veronesi, fanno di tutto per scoraggiare i furfanti: si prodigano in campagne di sensibilizzazione in tivù e sui giornali, ma si tratta di episodi che – sbagliando – pensiamo che possano capitare solo agli altri e dunque spesso non prestiamo la giusta attenzione a questi messaggi. E cosa dire poi dei manigoldi che fermano i vecchietti per strada, o gli suonano alla porta, dicendo «vostro nipote è in galera, dovete pagare per farlo uscire?». Certo, a mente fredda tutti noi manderemo al diavolo questi personaggi e gli sbatteremmo l’uscio in faccia. E però bisogna mettersi nei panni delle persone più sole, quelle avanti con le primavere e magari malate. Insomma: speriamo che la legge contro le truffe agli anziani venga approvata il più velocemente possibile. Che i farabutti paghino fino all’ultimo per le loro ignobili gesta!