Quella che sta portando Acque Veronesi sull’altopiano della Lessinia è un’acqua che sfida le leggi della gravità, un’acqua che, anziché scendere a valle, dal basso sale verso l’alto per alimentare potenzialmente un’ottantina di malghe, assicurando attività economiche e quel presidio del territorio indispensabile per la montagna veronese. Per riuscirci il gestore veronese sta posando oltre 20 km di nuove condotte in acciaio, affiancate da nuovi serbatoi, impianti di rilancio e un generale intervento di ammodernamento degli impianti esistenti sul posto. Il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli ha guidato un sopralluogo tecnico per seguire l’avanzamento dei lavori, sostenuti, grazie al lavoro di squadra dei comuni di Bosco Chiesanuova, Erbezzo e Sant’Anna d’Alfaedo, con i finanziamenti riconosciuti da Fondo Comuni di Confine e ATO Veronese, per un valore complessivo delle opere di 7,5 mln di euro. Le nuove infrastrutture consentiranno di alimentare aree anche piuttosto impervie – è il caso del Monte Tomba a Bosco Chiesanuova – rappresentano anche una risposta fondamentale nei periodi di siccità. Con il calo delle portate delle sorgenti che alimentano la zona, infatti, il rischio di interruzioni della fornitura si fa più elevato e i serbatoi attuali possono sopperire alla domanda delle utenze collegate solo per breve tempo. Poter contro-alimentare il sistema, in particolare dal campo pozzi di Dolcè, significa rendere questo nuovo acquedotto resiliente ed in grado di assicurare continuità nel servizio. Soddisfazione è stata espressa in occasione del sopralluogo tecnico per l’andamento dei lavori, in linea con le tempistiche stringenti di avvio e conclusione del cantiere. Un risultato non banale, considerata la complessità rappresentata dall’esecuzione di lavori in alta quota. Ad oggi risultano già posate oltre il 90% delle nuove condotte, mentre sono in fase di lavorazione i cinque nuovi serbatoi che serviranno per alimentare la nuova rete. Le infrastrutture che si stanno posando sono predisposte inoltre per il passaggio eventuale sia per la rete elettrica che per quella dati, portando così servizi all’avanguardia che fino ad oggi la conformazione geografica di questa zona hanno reso più difficili.