È un trentaduenne di Perugia il vincitore dell’ottava edizione del Premio nazionale Carla Guglielmi. La Fondazione Fevoss Santa Toscana, infatti, ha consegnato a Francesco Lanfaloni il riconoscimento riservato alle migliori tesi di laurea o di dottorato che nell’ambito degli interventi assistiti con il cavallo abbiano come obiettivo il benessere in particolare dei giovani più fragili. La premiazione questa mattina nello stand della Regione Veneto nel corso della 127ͣ edizione di Fieracavalli.
Proprio la lotta al disagio giovanile e l’amore per i cavalli erano infatti la ragione di vita di Carla Guglielmi, docente dell’istituto Pasoli di Verona scomparsa nel 2016, a cui il marito Angelo Pasi in collaborazione con la Fondazione, che lavora per sostenere le persone in difficoltà, ha intitolato il premio che si traduce in una borsa di studio per proseguire e arricchire la ricerca su questi temi. «Carla vedeva nel cavallo non soltanto un compagno di vita, ma anche un mediatore capace di trasmettere fiducia e aprire nuove possibilità di relazione e di maturazione personale», ricorda il marito. «Con questo spirito, il premio sostiene ricerche e studi che ne approfondiscono il valore educativo e sociale.»
UNO ZOCCOLO IN BLU. «In sella all’inclusione: il cavallo come mediatore relazionale nell’autismo – benefici e analisi del progetto ”Uno zoccolo in blu”» è il titolo della tesi di laurea in Scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie preventive e adattate discussa da Lanfaloni all’università di Perugia in un contesto rieducativo speciale, quale quello dei giovani con disturbi dello spettro autistico. Per loro questo tipo di approccio si configura come un efficace intervento complementare alle terapie convenzionali, in grado di contribuire in modo significativo al miglioramento del benessere e della qualità di vita dei piccoli pazienti.
«L’elaborato si distingue per la completezza della revisione bibliografica, la chiarezza espositiva, il rigore scientifico ma anche perché riporta un’esperienza concreta in grado di integrare la riflessione accademica con l’applicazione pratica sul campo», recita la motivazione della giuria, composta dallo stesso Pasi, dai vertici di Fondazione Fevoss Santa Toscana, da docenti universitari, veterinari e psicologi. «Proprio per quest’ultimo aspetto l’intervento risulta ampiamente trasferibile in progetti educativi di più larga scala, che potranno consentire agli interventi assistiti con il cavallo di entrare a far parte della routine quotidiana dei piccoli pazienti, contribuendo in maniera significativa ad aumentarne l’efficacia”.
Al vincitore è andata una borsa di studio del valore di 1.500 euro. Inoltre la tesi sarà pubblicata sul prossimo volume della collana «Il nitrito che cura».
L’IMPEGNO PER LA FORMAZIONE E LA RICERCA. «Per la Fondazione è motivo di orgoglio dare spazio a queste ricerche: non solo arricchiscono il dibattito scientifico, ma offrono prospettive concrete a chi lavora ogni giorno con i giovani e con le fragilità», commenta Alfredo Dal Corso, presidente della Fondazione Fevoss Santa Toscana. «Il nostro impegno è continuare a sostenere questi percorsi e valorizzare l’entusiasmo e la passione di chi sceglie di dedicarsi a questo ambito».
FIERACAVALLI E LA RESPONSABILITÀ SOCIALE. «Dal 2018 Veronafiere, attraverso Fieracavalli, sostiene il premio Carla Guglielmi che consente di generare nuove prospettive di speranza e solidarietà», ricorda Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. «Visione che condividiamo: anche Veronafiere considera parte della propria missione sostenere progetti capaci di incidere positivamente sul tessuto sociale e culturale. Un impegno che trova un’estensione naturale in Fieracavalli, che accanto alla tradizione sportiva ed espositiva promuove con decisione valori di inclusione e responsabilità sociale».
«IL NITRITO CHE CURA». Durante la mattinata è stato anche presentato il quinto volume della collana «Il nitrito che cura» (Edizioni03), che contiene le tesi vincitrici della scorsa edizione del premio Guglielmi. Un testo arricchito quest’anno dalla creatività del piccolo Ludovico Ernesto Macchi di Verona, che ha realizzato il disegno pubblicato in copertina.
Il libro, a cura di Alfredo Dal Corso, è rintracciabile sul sito di Edizioni03.com e, su ordinazione, in tutte le librerie italiane.



