“Io, campionessa grazie a un prete” Il divertente racconto di Gabriella Dorio. Assieme a lei, il grande Gek Galanda, il bomber Pippo Maniero e Luca Spirito, speranza di Calzedonia

“A me piaceva correre, mi dava il senso di libertà, ma i miei non volevano. Così, fu decisiva la nonna”. Gabriella Dorio ricorda e un po’ si commuove. “La nonna chiamò a casa nostra il prete del paese.
Lui venne e quando i miei gli dissero che a me piaceva correre, lui, istruito dalla nonna, guardò al cielo e disse: “Ma questo è un dono di Dio”. Quando i miei, gente di Chiesa, sentirono questo, mi lasciarono andare”.
Una nonna nel destino anche di Gek Galanda. “Dovevo andare giovanissimo in America. I miei non erano del tutto convinti, la nonna fu decisiva”. S’è parlato di tutto, nella sera di “Palla lunga e raccontare a Vigasio, in piena “festa della polenta”, in bella mostra sul tavolo, con salame, formaggio e vino. E pensieri in libertà. Quelli di Luca Spirito, speranza di Calzedonia: “Anch’io son partito da casa giovanissimo e non è stato facile. Ma lo sport è questo, quando c’è di mezzo la passione, i sacrifici non li senti”.
Passione, sogni, le parole più usate: “Se non hai dei sogni da inseguire non arrivi da nessuna parte” ha osservato Pippo Maniero, giramondo del gol, tornato a casa “per ritrovare le mie radici dopo una vita in giro per l’Italia”.
E poi, l’importanza della famiglia, di genitori “…che non devono mettere eccessive pressioni. l’importante non è avere un campione in casa, ma avere un ragazzo in gamba. E lo sport in questo è straordinario. Una palestra di vita, di lezioni, di sconfitte salutari”, aggiunge Gek Galanda. “Lo sport ti dà sempre un’altra chance. come la vita”. Bellissimo.