“Io, Vladegamberi, aiuto le imprese’’. Il consigliere regionale al centro di una inchiesta internazionale Sarebbe punto di riferimento di una organizzazione russa per ammorbidire le sanzioni

Vladegamberi. Non è un refuso. E’ il soprannome del consigliere regionale Stefano Valdegamberi dopo i suoi continui impegni pro-Russia, le sue manifestazioni contro le sanzioni che l’Italia e l’Europa hanno adottato contro il mercato di Putin per indebolire la Russia nell’invasione dell’Ucraina. Sicuramente un protagonista scomodo, controcorrente, discusso, che sta mettendo in imbarazzo anche i leghisti a lui vicini e in qualche modo il presidente della Regione Luca Zaia, visto che il consigliere regionale veronese è stato eletto nella lista dle presidente anche se ora è nel Gruppo Misto. Valdegamberi che l’altro giorno era in piazza Bra per manifestare contro il presidente dell’Ucraina Zelensky, si è ritrovato al centro di una inchiesta giornalistica internazionale: i reporter sono entrati in possesso di circa 20 mila mail hackerate di Sargis Mirzakhanian, un lobbista russo esperto di comunicazione, organizzatore della International Agency for Current Policy, IACP. Si tratta di un think tank si è prodigato per finanziare incontri, conferenze, viaggi di osservatori internazional per promuovere un atteggiamento più morbido sulle sanzioni. Inoltre da sempre Valdegamberi è tra gli amici della Crimea, ha compiuto numerosi viaggi in Russia e nei territori russofoni dell’Ucraina, contesta la narrazione dell’informazione internazionale e anche recentemente ha mandato foto di presunti crimini dell’esercito ucraino. Ma soprattutto nel 2016 ha promosso una mozione in Consiglio regionale per annullare le sanzioni alla Russia e fare pressioni dell’Ue perché non discriminasse la Crimea finita sotto il controllo russo. Mozione che venne approvata. Valdegamberi è stato poi a capo di varie delegazioni per portare le imprese italiane e venete in Russia per cercare di sottocrivere accordi economici o evitare le sanzioni. Il forum più importante è stato quello in Crimea, lo Yalta International Economic Forum (YIEF) bel 2017. Valdegamberi, ha mai preso compensi per questa sua attività filo russa? Mai preso un centesimo. Sto preparando querele per tutti. Mi dovrebbero dare un premio per il lavoro che ho svolto a favore delle nostre imprese. Lei però è finito al centro di una inchiesta molto dettagliata, rischia di mettere in imbarazzo il presidente Zaia, no? Ma sono tutte balle per delegittimarmi. Zaia lo sa. Quando ho visto il rapporto di questa fantomatica agenzia straniera mi è venuto da sorridere per le stupidaggini scritte ma anche ho subito pensato all’uso criminale dell’informazione per condizionare l’opinione delle persone. Chi esce dal coro va zittito con il discredito. Gli articoli parlano di regalie. Ma quali regalie? Era un Forum Economico per il quale organizzai la delegazione italiana con interventi e programma dettagliato, a cui parteciparono politici di livello nazionale ed internazionale. Il tema trattato era quello delle sanzioni e delle ricadute sull’economia italiana, con il loro effetto boomerang.

Valdegamberi nega di aver ricevuto compensi: pronte le querele: “Una diffamazione ad orologeria”

Quel rapporto, che di giornalistico ha poco e di diffamatorio ha molto, sembra fatto su commissione e con obiettivi precisi. Delegittimare chi è contro le sanzioni, contro l’invio di armi e la guerra. Programmato ad orologeria e fatto uscire il giorno della manifestazione contro la guerre che ieri si è svolta in Piazza Bra. Tutto studiato a tavolino dalla regia che lo ha prodotto? Per l’International Economic Yalta Forum non ho preso neppure 1 centesimo di compenso per i convegni in cui ero relatore, altro che 3.000 euro. Gli organizzatori hanno pagato o rimborsato il biglietto aereo e l’albergo ai relatori, come normalmente accade in tutto il mondo. C’è una sua foto con il contratto di un appartamento… Una notizia così segreta che fui io stesso a pubblicare quella foto su FaceBook nel 2016 ma nessun appartamento mi è stato regalato. Un amico costruttore aveva realizzato un villaggio turistico all’architettura italiana e lo aveva chiamato Villaggio Italiano. In occasione del Forum economico mi chiese di fare da testimonial per aiutarlo a promuovere le vendite e così feci. Visita al villaggio turistico e foto sui social, ma nessun regalo e nessun appartamento sulle coste della Crimea. Ho un appartamento? Bene, datemi le chiavi. Perché allora si spende così tanto per la Russia e la Crimea? Perché ritengo che le sanzioni economiche decise da Italia e Ue siano un danno per le nostre imprese e non per la Russia, che invece si rafforza. L’Unione europea si sta indebolendo economicamente, paga il prezzo della guerra e non riesce ad avere una iniziativa diplomatica.Da questa storia se ne esce solo con la diplomazia ed è questa la strada da battere, non quella di mettere altre sanzioni economiche che rovinano le nostre aziende. Io ho solo cercato di aiutare i nostri imprenditori. Con giornalisti italiani al seguito. utto alla luce del sole.