LA BARCA CONTRO GLI SCOGLI LA PROCURA AVVIA LE INDAGINI Cinque veronesi e un vicentino a bordo: quattro morti e due soppravvissuti. Il cordoglio di Tosi per l’amico Fabbri

Sono stati ritrovati  ieri mattina i corpi dei tre dispersi, due uomini e una donna, nell’incidente in mare accaduto martedì pomeriggio al porto di Rimini. Due erano incastrati nella scogliera, mentre uno era stato trascinato dalla corrente all’altezza dello stabilimento balneare 44. E’ salito così a quattro il bilancio dei morti. Sono Alessandro Fabbri, cardiochirurgo di 68 anni, sua figlia Alessia, notaio di 38 anni (fidanzata di uno dei sopravvissuti al naufragio, Luca Nicolis, (direttore della Bottega del Vino, una delle osterie più note d’Italia) ed Enrico Martinelli, dirigente d’azienda, tre delle quattro vittime. Sono tutti molto noti a Verona. Due delle sei persone della barca a vela sono sopravvissute e sono state ricoverate all’ospedale Infermi di Rimini. Si tratta di Luca Nicolis, 39 anni, e Carlo Calvelli, 69 anni.     Le condizioni di Calvelli destano più preoccupazione ed è ricoverato nel reparto di rianimazione.  Con loro a bordo anche un ingegnere di Vicenza, Ernesto Salin di Camisano, uno dei corpi senza vita recuperati. Da una prima ricostruzione, pare che l’imbarcazione fosse partita nel primo pomeriggio da Marina di Ravenna. L’obiettivo era quello di raggiungere Trapani, dove Fabbri aveva deciso di trasferire l’ormeggio della barca. Le condizioni meteo, però li hanno costretti a rivedere i piani, convincendoli a rientrare in porto a Rimini per cercare riparo. I componenti dell’equipaggio avevano chiesto via radio di poter attraccare ed era stata concessa l’autorizzazione ma, a circa mezzo miglio dalla costa, la forza del mare in burrasca ha fatto loro perdere il controllo della barca. In quel momento le onde erano alte cinque metri e l’intera zona sferzata da raffiche di bora. La barca di 15 metri è stata trascinata dalla corrente fino all’impatto contro la scogliera, che ha aperto uno squarcio sullo scafo, ribaltandolo. L’allarme è arrivato alla Capitaneria di porto di Rimini alle 16.45 e subito si sono attivati i soccorsi che hanno raggiunto il luogo dell’incidente su un gommone e calandosi da un elicottero. Hanno subito recuperato i due superstiti, Carlo Calvelli e Luca Nicolis. E proprio quest’ultimo avrebbe spiegato ai soccorritori che «Alessia è stata la prima a lanciarsi dalla barca, ma è finita tra gli scogli». La procura di Rimini ha aperto un fascicolo per naufragio colposo al fine di accertare le cause che hanno provocato l’incidente nel quale sono morte quattro persone. Il sindaco di Verona Flavio Tosi: «Il cordoglio del sindaco e di tutta la città – ha detto- va alle famiglie colpite da questa terribile tragedia, insieme alla mia personale vicinanza, visto che molte delle persone coinvolte, purtroppo, le conoscevo molto bene». Alessandro Fabbri, veronese, cardiochirurgo che aveva lavorato all’ospedale di Borgo Trento, vantando anche un’esperienza a Londra, per poi diventare primario all’ospedale San Bortolo di Vicenza. Un medico stimato anche per la sua disponibilità e per il carattere affabile. Un professionista con la passione per l’impegno politico: era stato vicesegretario provinciale della Democrazia Cristiana e in seguito aveva partecipato alla fondazione del Partito Popolare.