La Bentegodi agita il Centrosinistra. Massignan censura il metodo scelto da chi amministra. «Hanno scordato le promesse»

Il caso della Fondazione Bentegodi che ha portato alle dimissioni del suo presidente Giorgio Pasetto dopo un confronto in commissione consiliare con il consigliere di Traguardi Giovanni Pietro Trincanato continua a far discutere e ad agitare il mondo del centrosinistra da un lato e a provocare reazioni dal centrodestra. Pasetto da anni chiedeva all’amministrazione comunale di trovare una nuova sede alla prestigiosa istituzione sportiva comunale e sperava di trovare ascolto dal momento che il Comune è guidato proprio da uno sportivo, il sindaco Damiano Tommasi. Ma i suoi sostenitori, a partire da Trincanato e Traguardi, hanno respinto ogni proposta perché compete alla politica e non ad altri, anche se nominati dal sindaco come appunto Pasetto, fare proposte. L’ultimo intervento nel dibattito è di Giorgio Massignan, coordinatore di Verona Polis, osservatorio sull’urbanistica e l’ambiente della città. E le critiche non mancano. «Ho seguito il confronto tra il presidente della Fondazione Bentegodi Giorgio Pasetto e il presidente della commissione urbanistica Giovanni Trincanato di Traguardi», scrive Massignan. «Pasetto aveva sollevato l’esigenza di trovare una nuova sede per la Fondazione Bentegodi, più adatta a rispondere adeguatamente alle tante attività che svolge e senza le troppe barriere architettoniche che penalizzano quella attuale di via Trainotti. Aveva anche presentato alcune ipotesi per invitare la Pubblica Amministrazione ad affrontare questo problema vecchio di decenni». E qui Massignan affonda i colpi: «Ma l’inadeguata e supponente risposta di Trincanato ha provocato le dimissioni di Pasetto e creato imbarazzo nell’attuale maggioranza. Alcune delle risposte che l’esponente di Traguardi ha dato alle giuste richieste del presidente della Fondazione Bentegodi sono state: ‘un’emanazione del Comune ha l’ardire di indicare il modus operandi che l’Amministrazione dovrebbe seguire…’ e, riferito direttamente a Pasetto: ‘non detti tu la linea alla Giunta…’ Inadeguatezza e supponenza. Qualche altro osservatore ha parlato anche di arroganza». «A prescindere dal condividere o meno le proposte di Pasetto per la nuova sede che, a mio giudizio, non dovrebbe consumare altro suolo, ma rigenerare un contesto dismesso, è dimostrato che quella attuale non è adeguata e che questa Amministrazione, come quelle del passato, non ha fatto nulla per risolvere il problema. Va ricordato che la Fondazione Bentegodi ha oltre un secolo di vita e migliaia di persone coinvolte, si tratta di un patrimonio sportivo vanto per la nostra città, che andrebbe sostenuto e non abbandonato». Massignan censura il metodo scelto da chi amministra: un po’, diciamo noi, da Marchese del Grillo, del tipo «io so’ io e voi non siete un…» «Quello che si evince chiaramente nelle risposte di Trincanato, – prosegue infatti Massignan – è il modo di considerare i contributi dei cittadini, degli esperti esterni ai luoghi di potere e dei rappresentanti di alcune associazioni di volontariato e, in questo caso, anche di un ente pubblico, che non risultano allineati con le direttive della Giunta. Alcuni amministratori, scordando le promesse di governare la città attivando la partecipazione attiva dei veronesi, sembrano considerare le osservazioni critiche e le proposte operative provenienti dalla Verona civile, espressioni di lesa maestà». E in questo modo «si è consolidata la chiusura del Palazzo comunale verso la città, perdendo l’ennesima opportunità di rendere partecipi alla gestione del territorio coloro che lo abitano» conclude Massignan che sabato 20 dicembre alle 10 a Palazzo Erbisti in via Leoncino presenta il suo libro «Il cemento è servito». La storia dell’urbanistica a Verona.