Tetto sicuro per 20 persone. Pagano un regolare affitto. Si tratta di lavoratori immigrati con regolare permesso di soggiorno. Ceni: “L’amministrazione ha trovato le risorse”
Qualcosa si muove sul fronte dell’emergenza casa grazie alla collaborazione tra assessorato comunale al sociale, Agec e cooperativa Casa per gli immigrati. Ricordate le tensioni per l’occupazione di uno stabile in Borgo Venezia dove erano ospitate decine di persone, lavoratori regolari stranieri, ospitate negli spazi precari del Ghibellin Fuggiasco? Bene, per una ventina di loro l’emergenza abitativa è finita e pagheranno un affitto, spese comprese, di 250 euro al mese. Sono stati infatti assegnati alla cooperativa La Casa per gli immigrati presieduta da Renzo Fior 5 alloggi (2 sono già stati assegnati alla Pia Opera Ciccarelli) scelti tra quelli sfitti che l’azienda non riesce a mettere sul mercato per carenza di risorse e che “dunque non fanno parte del piano riatti annuale di Agec” ha spiegato la presidente Anita Viviani. “E’ il primo risultato di una concreta sinergia tra Comune Agec e terzo settore”, ha spiegato l’assessora Maria Luisa Ceni, “ma non sarà l’unica perché stiamo lavorando per sbloccare il mercato degli immobili privati sfitti dando vita a una collaborazione tra tutti gli enti coinvolti e l’ambito territoriale riguarderà intanto i 10 Comuni della cintura cittadina”. Perché il problema è che a Verona il mercato dell’affitto libero praticamente non esiste, moltissime famiglie vengono sfrattate alla scadenza del contratto per far posto a locazioni turistiche considerate più remunerative. E in fondo a questa scala degli ultimi si vengono a trovare lavoratori stranieri regolari che non si possono permettere un alloggio in affitto e scattano le occupazioni abusive. Ora invece le modifiche del regolamento di Agec e la collaborazione con il Comune consentono di aprirsi al Terzo Settore e programmare riatti di alloggi che non potrebbero andare in locazione ordinaria. I cinque appartamenti sistemati e ristrutturati sono due in via Poiano 8, uno in via Fedeli 57, uno in via Pradelle 468 e uno in via Ponte di Veja 8/a. Come spiegato da Fior e dal consigliere di Agec Gianfranco Falduto, la stima di Agec per la sistemazione degli immobili era stata di 44.800 euro, in realtà tra opere murarie, idrauliche, serramenti, arredi, la cooperativa ha speso 120mila 950 euro, coperti grazie a una importante donazione di un volontario. “Abbiamo ricevuto gli alloggi a inizio gennaio e li abbiamo finiti in aprile, ora vengono assegnati a chi rispetta determinati parametri” ha spiegato Fior che ha sottolineato “l’importantissimo lavoro svolto da un nostro volontario, l’ingegner Menon già dirigente comunale”. Al di là di questa emergenza, resta il problema del mercato dell’affitto e per “questa ragione -ha spiegato Ceni- il Comune ha trovato le risorse necessarie per creare una Agenzia sociale dell’abitare una vera e propria cabina di regia con tutti i soggetti interessati e dove “tutti saranno chiamati a dare una risposta collettiva a un’emergenza che riguarda giovani, famiglie, anziani, lavoratori e lavoratrici”. Al finanziamento regionale di 158 mila euro il Comune ha aggiunto altri 20 mila euro con i quali verranno attivate le strutture e i primi interventi. MB
Con 120 mila euro della cooperativa. Gianfranco Falduto: “Un modello che libera risorse e rigenera il patrimonio esistente”
Intervenuto assieme al vicepresidente Giovanni Barin e al componente del consiglio di amministrazione Bruno Fini, il Presidente della cooperativa La Casa per gli Immigrati Renzo Fior ha illustrato gli interventi eseguiti sui 5 alloggi assegnati loro da parte di Agec il dicembre scorso, che dai primi giorni di maggio offrono un tetto sicuro a 20 persone in stato di emergenza abitativa, a lungo ospitate negli spazi precari del Ghibellin Fuggiasco, edificio abbandonato situato nel quartiere di Borgo Venezia. Si tratta di lavoratori immigrati con regolare permesso di soggiorno che ora pagheranno un regolare affitto e saranno accompagnati nell’inserimento del nuovo contesto abitativo. Oltre alle lavorazioni indicate dal preventivo di riatto redatto da Agec del costo stimato di 44.800,32 euro, la cooperativa ha rilevato l’esigenza di procedere al totale rifacimento dei servizi igienici, comprese le reti impiantistiche che sono state integralmente rifatte; la sostituzione di tutte le caldaie murali a gas; le opere di tinteggiatura non conteggiate nei computi; la sostituzione di parte dei serramenti interni irrecuperabili e, per l’alloggio di via Fedeli, di tutti i serramenti esterni alcuni dei quali erano mancanti, altri fortemente vetusti o comunque non riutilizzabili. “L’amministrazione comunale – ha detto l’assessora Ceni – ha trovato le risorse necessarie all’istituzione di una Agenzia Sociale per l’Abitare, una vera e propria cabina di regia con personale professionale dedicato che agirà con strumenti e risorse proprie nel campo delle politiche dell’abitare nel solco dei nuovi Ats, Ambiti Territoriali sociali, su scala distrettuale, al fine di fornire alle persone e al territorio risposte efficaci e celeri rispetto all’impellente emergenza abitativa”. “Questo intervento dimostra che quando il settore pubblico apre le porte al Terzo Settore e ne riconosce competenze e prossimità ai bisogni sociali, i risultati arrivano in tempi rapidi e con costi contenuti per la collettività. È un modello che libera risorse, rigenera il patrimonio esistente e, soprattutto, restituisce dignità a chi viveva l’emergenza abitativa. In Agec stiamo lavorando affinché questa buona pratica non resti un episodio isolato, ma diventi un modello di lavoro: ogni alloggio vuoto è un’occasione sprecata, mentre ogni partnership con le realtà sociali del territorio è un investimento in sicurezza e futuro per la nostra città” ha concluso Falduto.