La felicità di una coppia è un talento, ma non tutti riescono a coltivarlo Il “letto” del sabato

“Felici i felici” di Yasmina Reza, traduzione dal francese di Maurizia Balmelli (2013, Adelphi)
Yasmina Reza è una brillante drammaturga e sceneggiatrice francese, capace di una scrittura che è precisione chirurgica e che dice, senza orpelli, ciò che è. Questo romanzo si apre con la citazione delle ultime due “beatitudini” di Borges : “Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore. Felici i felici”. E sono queste parole ad accompagnarci nell’intreccio di vite che viene a poco a poco dischiuso. Perché la felicità, all’interno di una coppia o al di fuori di un legame, è un talento, sia nell’amore che nella sua assenza. Un talento che nessuno dei personaggi qui descritti con una ferocia senza scampo, pare avere. Con una nitidezza a volte sconcertante, la Reza li coglie nelle loro bassezze, nel loro essere a tratti grotteschi. Le voci che animano questo romanzo, collegano una molteplicità di destini, accomunati dalla difficoltà di relazione con l’altro. Bisogna cedere alla tristezza? Oppure combattere e reprimerla? La tristezza ci resta dentro da qualche parte. Ecco allora che affiorano il risentimento, la rabbia, il senso del passare inesorabile del tempo, del vivere nel miraggio della ripetizione, convinti di replicare gli stessi gesti, ma non è così. Non c’è nulla di più impenetrabile di una coppia e capirla è quasi impossibile, anche quando se ne fa parte.
G.Tom.